Sala del Paradiso

Piano Terra

È chiamata Sala del Paradiso in riferimento allo spazio tra un battistero e la relativa chiesa, che per tradizione i cristiani chiamavano Paradiso, in allusione alla gioia di quanti, nuovamente battezzati, s’avviavano a partecipare per la prima volta all’Eucaristia. Fu probabilmente in questo senso che, come afferma Giorgio Vasari, Michelangelo definì “del Paradiso” la porta bronzea del Battistero prospiciente la Cattedrale, in un gioco di parole inteso a sottolineare l’eccelsa qualità del capolavoro di Lorenzo Ghiberti, degno del regno dei cieli. In questa sala maggiore del Museo dell’Opera viene evocata la piazza corrispondente al ‘Paradiso’ fiorentino, delimitata a est dalla facciata del Duomo e a ovest dal Battistero. La prima facciata di Santa Maria del Fiore, mai completata e smantellata nel 1587, è stata ricostruita in base a un disegno di quell’epoca, e ciò ha permesso di ricollocare molte delle statue per essa scolpite nelle loro posizioni originali, di fronte alle porte istoriate del Battistero. Insieme a due sarcofagi romani visibili nella piazza dal Medioevo fino al Novecento e ai gruppi statuari cinquecenteschi sopra gli ingressi del Battistero, la facciata ricostituita riattiva il dialogo tra scultura antica, medievale e rinascimentale per cui Firenze fu celebre. L’umanesimo, che dà inizio all’era moderna della storia occidentale, ha qui la sua prima espressione monumentale.

Opere

Sala del Paradiso
06_Sala del Paradiso