Arte romana, Sarcofago con Castore e Polluce

Autore
Scultore d’epoca romana
Data
Sec. II-III d.C
Collocazione
Sala del Paradiso
Collocazione originaria
Area detta del Paradiso: tra la facciata della Cattedrale e il Battistero, all'aperto
Materia
Marmo bianco
Tecnica
Scultura
Dimensioni
Altezza: 145,5 cm ; Larghezza: 248 cm; Lunghezza: 133 cm;

Sarcofago marmoreo, di forma quadrangolare, con coperchio a tetto spiovente embricato con acroteri negli angoli, opera di arte romana del II-III secolo, istoriato con prosceni architettonici, allegorie, figure mitologiche e ritratti. Il lato frontale presenta un frontone architettonico a portico con ghirlande, nicchie e tre archi; negli intercolumni sono collocate le figure: alle estremità ci sono i fratelli Dioscuri (Castore e Polluce), con clamide svolazzante e cavalli; al centro si vede una coppia di sposi in atto di compiere la “dextrarum iunctio”: lui è togato, lei è velata. Sui lati si vedono effigiati in bassorilievo, a destra, una figura all'antica, a petto nudo, con una giovenca e un’ascia per sacrifici, sull'altro, un armigero con una lancia e il berretto frigio, in atto di presentare a una seconda figura, togata, con daga e rialzata su un podio, un prigioniero incatenato, a petto nudo, barbato, con berretto frigio.

È uno di quei sepolcri che in epoca medievale caratterizzavano l'area cimiteriale detta "del Paradiso", ovvero tra l'antica Santa Reparata e il Battistero di Firenze.  Successivamente, questo e l’altro simile esposto nella medesima sala, furono posti all'interno della Cattedrale, quindi furono montati su mensoloni nella facciata della vicina Compagnia dei Laudesi e poi, nel XIX secolo, furono esposti nel cortile di Palazzo Medici Riccardi. Dopo un secolo furono collocati ai lati della Porta Sud del Battistero. Rimossi dopo l'alluvione del 1966 vennero restaurati e poi conservati nel cortile esterno del Museo dell'Opera fino al 1998.

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