Niccolò di Pietro Lamberti, San Marco
- Autore
- Niccolò di Pietro Lamberti, detto il Pela
- Data
- 1408-1415
- Collocazione
- Sala del Paradiso
- Collocazione originaria
- Cattedrale, facciata medievale
- Materia
- Marmo bianco
- Tecnica
- Scultura
- Dimensioni
- Altezza: 215 cm; Larghezza: 106,5 cm; Profondità: 75 cm;
- Schede di catalogo
- San Marco Evangelista del Lamberti
L’Evangelista Marco è una celebre statua marmorea realizzata da Niccolò di Piero Lamberti tra il 1408 e il 1415, originariamente collocata nel secondo nicchione a destra del portale centrale della facciata medievale della Cattedrale. L’opera faceva parte del gruppo di quattro Evangelisti, commissionati nei primi anni del Quattrocento ai più importanti scultori attivi nel cantiere del Duomo — Donatello, Nanni di Banco, Ciuffagni e, appunto, Lamberti — nell’ambito di un più ampio progetto di ammodernamento della facciata trecentesca.
Quando la facciata venne smantellata nel 1587, la statua e le sue compagne furono trasferite nelle cappelle della tribuna centrale della Cattedrale, dove rimasero fino al 1936, anno del loro ingresso nel Museo.
Lamberti impiegò ben sette anni per completare il suo San Marco, che tuttavia non raggiunge la qualità formale delle statue di Nanni e Donatello e rimane stilisticamente legato ai modi tardogotici. Come gli altri Evangelisti, è raffigurato seduto su un solenne scranno, in dimensioni superiori al naturale, e scolpito solo nella parte frontale, visibile dalla nicchia, in modo da creare l’illusione di profondità.
Il santo, autore del secondo Vangelo canonico, è rappresentato nell’atto di scrivere: regge nella mano sinistra un libro chiuso con i lacci sciolti — certamente il suo Vangelo — mentre nella destra, oggi mancante, teneva originariamente una penna d’oca. È raffigurato come un uomo di circa cinquant’anni, con tratti da filosofo classico: indossa un ampio manto all’antica, calza sandali, ha un volto ovale e pieno, incorniciato da una barba folta e riccia e da capelli radi per la calvizie. L’espressione è serena, lo sguardo leggermente sollevato.
I quattro Evangelisti, allineati tra i portali di accesso al Duomo, accoglievano simbolicamente i fedeli nello spazio sacro. Tuttavia, se il San Giovanni di Donatello e il San Luca di Nanni guardano verso chi entra, il San Marco sembra volgere lo sguardo verso il Battistero di San Giovanni, che gli era di fronte. Un orientamento forse non casuale: il Vangelo di Marco, infatti, si apre proprio con il racconto dell’opera di Giovanni Battista, patrono di Firenze.