Scultori vari, Sei Santi tra angeli adoranti

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Autori
Jacopo di Piero Guidi - Piero Tedesco (Pietro di Giovanni) - Giovanni di Ambrogio - Andrea Pisano
Data
1340-1396
Collocazione
Sala del Paradiso
Collocazione originaria
Cattedrale, facciata medievale
Materia
Marmo, gesso
Tecnica
Scultura, calco
Schede di catalogo
Sei santi tra angeli adoranti

Questo gruppo di sei statue marmoree monumentali, raffiguranti santi e profeti in abiti all’antica, di cui quattro acefali e quattro affiancati da coppie angeli di adoranti, furono scolpite alla fine del trecento e si trovavano nei tabernacoli al secondo livello della facciata medievale della Cattedrale, ai lati del portale centrale. Da sinistra a destra troviamo: una figura forse di profeta di Jacopo di Piero Guidi, un San Barnaba di Giovanni d’Ambrogio, San Lorenzo di Piero di Giovanni Tedesco; quindi, sull’altro lato, Santo Stefano, anche questo di Piero di Giovanni Tedesco e poi un San Vittore, del medesimo maestro. Nell’ultima alloggia il San Lorenzo acefalo di Andrea Pisano, più antico. Gli angeli sono di Piero di Giovanni tedesco (uno di essi, il terzo da sinistra, è un calco ottocentesco: l’originale è al Metropolitan Museum di New York). Dopo che la facciata fu smantellata, infatti, queste sculture trovarono rifugio altrove: i santi acefali nel cortile di Palazzo Medici Riccardi, mutati in filosofi antichi, gli angeli nella villa Medicea della Petraia e altri in collezioni private e da qui oggi, in altri musei. Oltre all’angelo di New York, un secondo angelo è alla Liebighaus di Francoforte, mentre i santi Stefano e Lorenzo sono oggi al Louvre e sono qui sostituiti da calchi antichi. Si tratta di santi particolarmente legati alla Chiesa fiorentina: Lorenzo e Stefano afferivano ai popoli delle vicine chiese intitolate a questi santi, mentre nei giorni delle feste dei santi Barnaba e Vittore i fiorentini riportarono importanti vittorie militari, rispettivamente, contro i Pisani a Cascina, nel 1364, e contro gli Aretini a Campaldino, nel 1289.

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