Arnolfo di Cambio, Dormitio Virginis (Morte della Vergine)

Autore
Arnolfo di Cambio e bottega
Data
1300-1310
Collocazione
Sala del Paradiso
Collocazione originaria
Cattedrale, facciata medievale
Materia
Marmo, gesso
Tecnica
Scultura, calco
Materia
Marmo, gesso

Gruppo scultoreo composto di marmi originali e di antichi calchi in gesso, raffigurante la cosiddetta “Dormitio Virginis” cioè la Morte della Vergine, opera di Arnolfo di Cambio del 1300 e il 1310 e destinato al portale destro della prima facciata, come parte del ciclo decorativo dedicato alla Madonna, titolare della nuova Cattedrale. Le sculture, rimosse alla demolizione della facciata nel 1587, subirono sorti diverse. La Vergine e le due teste di Apostoli, qui sostituiti da calchi antichi, sono oggi conservati nel Bode Museum di Berlino e lì appaiono danneggiate da uno degli incendi che colpirono il Flakturm Friedrichshain nel 1945. Originali sono i frammenti con le teste di Cristo con l’animula di Maria e il bellissimo sant’Andrea dolente, acquistato nel 2015 da una collezione privata fiorentina. Il gruppo è concepito per esser visto dal sotto in sù, ed è connotato da un profondo senso plastico reso in forme semplificate, unito a uno straordinario naturalismo e ad uno spiccato espressionismo psicologico delle pose e delle espressioni. Nell’altorilievo centrale è rappresentata Maria, distesa, velata, il volto segnato da un'espressione serena, di sonno più di morte, con la quale contrasta l’affranto dolore del del giovane apostolo con la chioma ricciuta si getta a stringerle i piedi piangendo. Davanti, un apostolo maturo, con barba e lunghi capelli, vestito all’antica, avanza torcendosi in avanti, con lo sguardo smarrito nel dolore e rivolto verso l’esterno. In alto, alle spalle, due apostoli, di cui uno barbato e anziano, pur nello stato molto lacunoso della scultura, esprimono dolore luttuoso. A fianco la testa ieratica Cristo accoglie a sé un neonato: è l’animula di Maria che viene accolta in cielo.  L’iconografia della “Dormitio Virginis” ha origine nella tradizione leggendaria e nel ciclo delle sculture dei tre portali costituisce l’atto conclusivo delle storie di Maria. Questa credenza sulla morte della Madonna è alternativa a quella dell’Assunzione con il corpo di Maria, che poi diventerà dogma nel XX secolo e che si trova rappresentata nel coevo mosaico della lunetta in controfacciata.

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