Sedici statuette di Apostoli ed Evangelisti
- Autori
- Piero Tedesco (Pietro di Giovanni) - Lorenzo di Bicci - Agnolo Gaddi - Spinello Aretino (Spinello di Luca Spinelli) - Francesco Neri Ubaldi, detto il "Sellaio"
- Data
- 1363-1365, 1387-1390
- Collocazione
- Sala del Paradiso
- Collocazione originaria
- Cattedrale, facciata medievale
- Materia
- Marmo bianco
- Tecnica
- Scultura
- Schede di catalogo
- Statue dagli sguanci del portale centrale
Le nicchie negli sguanci della porta maggiore della facciata medievale della Cattedrale erano occupate da una serie di sedici statuette in marmo raffiguranti Apostoli ed Evangelisti, realizzate nella seconda metà del Trecento. Il progetto di decorare questa parte della fronte architettonica con figure di santi fu portato a termine in più fasi: ben due versioni del ciclo furono realizzate prima di quella attuale. Quest’ultima venne scolpita tra il 1387 e il 1390 da Piero di Giovanni Tedesco, su disegno di Lorenzo di Bicci, Agnolo Gaddi e Spinello Aretino (solo una statua, per caratteristiche stilistiche, è attribuibile a una mano diversa e appartiene a un altro insieme). Secondo i documenti d’archivio, le sculture furono anche colorate e dorate da valenti artisti, ma oggi non resta traccia della policromia originaria. Quando la facciata fu smantellata, nel 1587, le statue presero la via di collezioni private e nel secolo scorso furono recuperate una parte nella Villa Medicea della Petraia a Castello (Firenze) e una parte nel Museo del Bargello.
L’identificazione dei singoli santi non è agevole, sia perché alcune statue risultano mutilate, sia perché si presentano tutte come figure maschili panneggiate all’antica, accomunate da un unico comune attributo iconografico: il libro. Si tratta, quasi certamente, del Nuovo Testamento, testimonianza dei racconti della vita di Cristo di cui furono diretti testimoni.
La collocazione di queste figure all’ingresso del tempio ha un valore simbolico: Apostoli ed Evangelisti possono essere considerati i primi membri della Chiesa, intesa come comunità fondata da Cristo, convocata all’interno dell’edificio sacro per l’annuncio del Vangelo e la celebrazione dei santi misteri. Inoltre, così incardinati nell’architettura stessa dell’edificio, questi apostoli sembrano dare forma al passo della Lettera di San Paolo agli Efesini (2,19-20): “Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù”.