Dante Sodini, Sant’Ambrogio

Informazioni
Autore
Dante Sodini
Data
1882-1887
Collocazione
Museo dell'Ottocento
Materia
Gesso
Tecnica
Modellatura
Dimensioni
Altezza: 129 cm; Larghezza: 129 cm; Peso: 45 cm;
Schede di catalogo
Sant'Ambrogio

Modello in gesso realizzato nel 1882-87 da Dante Sodini, raffigurante a mezzo busto il ritratto idealizzato di Sant’Ambrogio (340-397), preparatorio per il rilievo in marmo nella galleria con i ritratti degli artisti nella cimasa della facciata della Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Il grande santo è raffigurato con un manto su una spalla, che tiene al petto con la palma della mano destra aperta e al di sotto del quale si scorge una veste con il pallio di arcivescovo di Milano. Nella sinistra stringe un bastone che lo dice pastore di quella arcidiocesi. Il volto, di un uomo sui sessanta, con barba e cranio calvo reca un’espressione che rivela un animo fermo e gentile.

Ambrogio è patrono di Milano e non è tra i patroni di Firenze. Visitò Firenze e si dice vi abbia fondato le basiliche più antiche; ed inoltre fu maestro del primo vescovo della città, Zanobi. Ma si decise di celebrarlo sulla facciata perché fu tra gli iniziatori della poesia cristiana e, in particolare, in quanto autore degli Inni latini, tra cui quello per la Vergine Maria “Fit porta Christi pervia” che viene cantato in occasione della festa della purificazione, la festa di Santa Maria del Fiore.

Per tal ragione la sua figura fu inserita nella serie degli artisti fiorentini - o legati alla storia di Firenze - che, tramite l'ispirazione religiosa, crearono grandiose opere di arte sacra, nella letteratura, nella musica, nell'architettura e nelle arti figurative. La serie rientra nel programma iconografico della facciata, elaborato da Emilio de Fabris, architetto responsabile per la creazione del nuovo fronte architettonico, insieme al filosofo Augusto Conti. Il programma è incentrato sul tema di Cristo e di Maria e mira ad esprimere “la grandezza del Cristianesimo in sé stesso, e le sue armonie con la Civiltà, segnatamente per le ispirazioni gentili, che derivano dal Culto cristiano alla Madre del Redentore” e tra queste “l'Arti utili, le Scienze, l'Arti Belle”. La celebrazione delle glorie patrie del passato rientrava nella cultura risorgimentale dell’Italia unita del XIX secolo.

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