Opera Magazine
14/06/2013
Lo Gnomone del Solstizio d'Estate
Se pensiamo ad antichi calendari di pietra con cui misurare solstizi ed equinozi, la mente si dirige subito a luoghi protostorici come Stonehenge in Inghilterra o Newgrange in Irlanda. Ma anche Firenze ha il suo grande “orologio” di pietra: la cattedrale stessa!
E il momento in cui lo gnomone assolve, come ogni anno dal 1475, il suo compito, è uno dei grandi eventi che si ripetono nella lunga vita dell’Opera del Duomo.
Infatti, come la chiesa di Saint-Sulpice a Parigi, o San Petronio a Bologna, Santa Maria del Fiore ha il suo gnomone o, per meglio dire, il suo foro gnomonico: realizzato ad hoc, il foro è attraversato dalla luce solare così da colpire un punto preciso della superficie della cattedrale (per l’esattezza un contrassegno sostiziale in marmo della grandezza esattamente uguale a quella del fascio di luce proiettato) nel giorno del solstizio d’estate.
Proprio grazie al lavoro degli archivisti dell’Opera del Duomo, nella fattispecie con le ricerche di Enzo Settesoldi, si è fatta luce in maniera definitiva sulla paternità dello gnomone di Santa Maria del Fiore: fu Paolo “Medicho” Dal Pozzo Toscanelli a volerlo, come riporta il Quaderno Cassa, (serie VIII-1-61, anno 1475, carta 2v MCCCLXXV) in cui si parla dell’assegnazione all’orafo Bartolomeo di Fruosino della realizzazione della “Bronzina”, la borchia forata attraverso la quale passa la luce del sole:
Spese d'Opera E adí detto (16 agosto) lire cinque soldi quindici dati a Bartolomeo di Fruosino orafo, sono per il primo modello di bronzo di libbre 23 once 4, fatto per Lui a istanza di maestro Paolo Medicho per mettere in sulla lanterna, per mettere da lato drento di chiesa per vedere il sole a certi dí dell'anno. Lire 5 soldi 15.
Restaurato poi dal Padre Gesuita Leonardo Ximenes nel 1754, lo gnomone della Cattedrale è ancora funzionante e il 21 Giugno, data del solstizio d’estate, si potrà osservare il ripetersi del fenomeno come si presentava al Toscanelli o allo Ximenes.
Per saperne di più sullo gnomone ecco una pagina di approfondimento redatta da Piero Ranfagni, dell'Osservatorio di Arcetri.
(Si ringrazia per l'immagine arteearti.it)