Opera Magazine
16/04/2015
573 anni fa moriva Filippo Brunelleschi
Come ogni anno, nel giorno della sua morte, Firenze ricorda l'uomo simbolo del Rinascimento. Ecco un percorso sulle tracce dell'artista.
L'importanza della personalità artistica di Filippo Brunelleschi è espressa chiaramente nelle parole usate ne Le Vite da Giorgio Vasari:
“Ei ci fu donato dal cielo per dar nuova forma all’architettura.”
Nato a Firenze nel 1377, figlio di un notaio che avrebbe voluto avviarlo agli studi giuridici, Filippo Brunelleschi iniziò la sua attività artistica come orafo, ma a breve divenne scultore, scenografo e, soprattutto architetto progettando e costruendo edifici che fecero scuola. Viene considerato l'uomo simbolo del Rinascimento per i suoi progetti innovativi alcuni dei quali, come la Cupola del Duomo, sono riusciti ad eclissare qualsiasi altra costruzione del periodo e rappresentano ancora oggi un unicum dell'ingegno umano. Chiunque arrivi in Piazza Duomo non può fare a meno di ricordare le sue imprese alzando gli occhi al cielo e osservando la spettacolare Cupola in muratura che sovrasta il Duomo di Firenze. Ci sono però almeno altri 4 riferimenti, che forse non tutti conoscono, da visitare assolutamente per render omaggio al Brunelleschi.
Il busto in Cattedrale
Alla sua morte, il corpo di Brunelleschi fu provvisoriamente posto in un loculo del Campanile di Giotto fino al 30 dicembre dello stesso anno quando fu spostato all'interno della Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Di questa prima sepoltura rimane traccia sulla parete della navata destra del Duomo dove si erge il busto dell'artista, scolpito dallo sculture e architetto Andrea di Lazzaro Cavalcanti, detto il Buggiano, con l'epitaffio di Carlo Marsuppini.
«Dio santo, quanto Filippo architetto abbia avuto prestigio nell’arte di Dedalo possono testimoniarlo, non solo la straordinaria cupola di questa famosissima chiesa, ma anche le molte macchine da lui ideate con divino ingegno. In ragione delle eccelse doti e delle singolari virtù del suo animo, il 16 aprile dell’anno 1446 il corpo di lui benemerito, la grata patria, ha ordinato che fosse sepolto in questa terra sottostante”.
La sepoltura
Dopo questo primo spostamento, le tracce della sepoltura di Brunelleschi si persero fino al 1972 quando, durante gli scavi di Santa Reparata, la tomba fu rinvenuta là dove è ancora possibile visitarla, ossia sulla destra vicino all'entrata della cripta.
La maschera funebre
All'interno del Museo dell'Opera del Duomo, che il 29 ottobre 2015 ha riaperto al pubblico dopo i lavori di rinnovamento e restyling, è preservata la maschera funeraria in stucco bianco realizzata di "getto", cioè improntata dalla forma cava presa sul cadavere, dal Buggiano, figlio adottivo dell'artista nonché suo allievo e collaboratore.
Gli occhi sul capolavoro
In una nicchia della facciata del Palazzo dei Canonici, posto di fronte al lato sud della Cattedrale, potete osservare la statua di Filippo Brunelleschi, realizzata da Luigi Pampaloni, con gli occhi rivolti al suo capolavoro e l'espressione piena di stupore.
Nell'ordine: Busto marmoreo di Andrea di Lazzaro Cavalcanti, Cattedrale di Santa Maria del Fiore; Tomba di Brunelleschi, Santa Reparata; Maschera funeraria, Museo dell'Opera del Duomo; Filippo Brunelleschi, Luigi Pampaloni, Palazzo dei Canonici.