Opera Magazine
07/08/2015
Il 7 agosto 1420 iniziavano i lavori di costruzione della Cupola
La mirabile impresa di Filippo Brunelleschi che ha portato alla realizzazione di un'opera senza precedenti che lascia ancora oggi senza parole chiunque la osservi.
La costruzione della Cupola è l'ultimo atto della grande e lunga impresa della fabbrica di Santa Maria del Fiore, fondata nel 1296 su disegno di Arnolfo di Cambio. Si dice che già Arnolfo avesse previsto il progetto di una cupola a chiusura della chiesa, ma gli storici sono divisi su questa teoria. Quel che è certo è una delibera del 1357 che descrive la nuova Cattedrale di Santa Maria del Fiore come un edificio a tre navate, una lunghezza totale di 164 braccia e una cupola larga 62 braccia.
Devono passare dieci anni (1367) perché una commissione di esperti si riunisca per elaborare un vero e proprio progetto architettonico di cupola ottagonale, della quale si stabiliscono l'altezza (144 braccia) e la larghezza (72 braccia). Il progetto viene approvato ma, poiché non forniva indicazioni sulle tecniche costruttive per una struttura di dimensioni così eccezionali, l'Opera di Santa Maria del Fiore iniziò a finanziare studi, ricerche, disegni e modelli. Negli anni seguenti vengono banditi due concorsi che si concludono il 16 aprile 1420 con l'incarico di realizzazione del progetto a Filippo Brunelleschi, Lorenzo Ghiberti e Battista d'Antonio.
Dopo l'allestimento del cantiere, l'organizzazione del lavoro e il reperimento dei materiali, il 7 agosto 1420 viene inaugurato ufficialmente il cantiere con un banchetto "cholezione" offerto alle maestranze che da quel momento lavoreranno alla struttura fino al 1436. Iniziava così la grande impresa di Filippo Brunelleschi, un'impresa che ha potuto contare sulla lunga tradizione di esperienza delle maestranze dell'Opera di Santa Maria del Fiore, su un collaudato sistema di organizzazione e di controllo del lavoro.
Che la si osservi da vicino, dalle strette strade medievali del centro o dalle lontane colline intorno a Firenze, la prima e immediata impressione prodotta dalla Cupola del Brunelleschi è quella di una grandezza e grandiosità senza precedenti. Tra i primi a lasciar testimonianza dell' ammirazione per questo capolavoro, Leon Battista Alberti che nel De pictura scrive :
"Chi mai sì duro o sì invido non lodasse Pippo architetto vedendo qui struttura sì grande, erta sopra e' cieli, ampla da coprire con sua ombra tutti e' popoli toscani, fatta senza alcuno aiuto di travamenti o di copia di legname, quale artificio certo, se io ben iudico, come a questi tempi era incredibile potersi, così forse appresso gli antichi fu non saputo né conosciuto? "