Orafo fiorentino, Croce processionale
- Autore
- Orafo fiorentino (attribuito a)
- Data
- 1460-1475
- Collocazione
- Sala delle cantorie
- Collocazione originaria
- Cattedrale, tesoro
- Materia
- Rame, bronzo, oro, smalto
- Tecnica
- Sbalzo, fusione, doratura, incisione, cesellatura, smaltatura
- Dimensioni
- Altezza: 76 cm; Larghezza: 58 cm; Spessore: 10 cm;
Croce astile, in rame e bronzo dorati, presenta parti smaltate, incise e cesellate. È un pregevole lavoro di oreficeria risalente al terzo quarto del XV secolo, attribuita sia all’ambito di Luca della Robbia sia ad Antonio di Salvi, che a Michelangelo di Viviano. La croce astile è un manufatto adoperato durante le processioni: per questo motivo è decorata sia sul lato frontale, che apriva la processione, sia sul lato tergale, che rimaneva visibile ai fedeli che seguivano. Il lato frontale presenta nei lobi terminali della croce i quattro Evangelisti e, al centro, Cristo crocifisso sovrastato da un pellicano. Era diffusa la credenza che quando i pellicani non potevano nutrire i loro pulcini, si strappassero il seno per nutrirli con le proprie viscere: ecco perché questo animale veniva spesso utilizzato come simbolo del sacrificio di Cristo. Nel lato tergale della croce rimangono oggi soltanto due profeti e il san Giovanni Battista; nel lobo inferiore doveva trovarsi in origine una Sibilla e, in quello centrale, un’immagine dell’Agnus Dei. Quest’ultimo è uno dei simboli cristologici più diffusi, e al contempo è l’emblema dell’Opera del Duomo.