Opera Magazine
30/04/2019
Perché la Cattedrale di Firenze fu intitolata a "Santa Maria del Fiore"
Il 29 aprile 1412 veniva imposta dal governo cittadino la nuova intitolazione della Cattedrale di Firenze a S. Maria del Fiore. Cronaca e ragioni di un passaggio significativo per la città.
“Nel anno 1294 (1296), essendo la città di Firenze in assai tranquillo stato, i cittadini s’accordarono di rinnovare la chiesa maggiore di Firenze. E fondossi con grande solennitade il dì di santa Maria di Settembre […] e consagrossi ad onore di Dio e di santa Maria, nominandola santa Maria del Fiore”; è in questo passaggio del Cronica di Giovanni Villani, compilato tra il 1322 e il 1348, che per la prima volta nella storia di Firenze viene ufficializzato il nome attuale della sua cattedrale, in relazione dell’avvio della sua costruzione.
Nello stesso passo lo storico ricorda come l’edificio più antico - oggi visitabile nei sotterranei della cattedrale - fosse invece intitolato a Santa Reparata: una santa martirizzata in Palestina nel III secolo, che la leggenda dice esser intervenuta miracolosamente a protezione di Firenze dalle orde barbariche di Radagaiso, ad inizio del V secolo, a sua volta invocata da Zanobi, primo vescovo e con lei santo co-protettore della città (le sue spoglie saranno traslate in Duomo dall’antica sede vescovile di San Lorenzo).
Sappiamo quindi dell’esistenza fin da epoche remote della prima cristianità la presenza di una chiesa intitolata a Reparata, prossima al palazzo vescovile e dotata di un fonte battesimale, forse in un’area specifica a oriente già intitolata al Battista. Seguirà poi nel XI secolo la creazione del Battistero e quindi, alla fine del XIII, in conseguenza dell’enorme sviluppo economico e demografico della città e per competizione con le vicine Siena e Pisa, si deciderà di dare un nuovo Duomo alla città, di forme, fasto e dimensioni assai maggiori, e con un’intitolazione nuova: non più a un santo, ma alla Regina di tutti santi.
Tra i documenti pubblicati dal Guasti nel 1887, troviamo che il 29 marzo e infine il 29 aprile 1412 successivo la nuova intitolazione veniva imposta ufficialmente dal governo della città, riportando memoria di come fin dalla sua fondazione la nuova cattedrale avesse assunto il nome di “sancta Maria del Fiore”; si stabiliva quindi che la sua festa fosse il 25 marzo, giorno dell’Annunciazione a Maria e capodanno fiorentino e si chiariva anche il significato religioso di quel “Fiore” del titolo, quale simbolo dell’Incarnazione di Cristo. Successivamente si assunse come festività il giorno detto “di Candelora”, ovvero della Presentazione di Gesù al Tempio (2 febbraio; il nome deriva dall’uso liturgico di accendere e benedire delle candele). Nutriti della teologia mariana di Bernardo di Chiaravalle i versi danteschi avevano già sigillato in poesia questo concetto:
“Vergine Madre, figlia del tuo figlio/ Nel ventre tuo si raccese l'amore/ per lo cui caldo ne l'etterna pace/ così è germinato questo fiore” (Pd XXXIII,1; 7-9)
Oltre ai concetti teologici l’immagine del “fiore” si caricava anche di valore civico per associazione al nome stesso della città: “Florentia”, scelto con valore augurale (in latino: “destinata a fiorire”) dai coloni romani al momento della sua fondazione, intorno al quinto decennio a.C., esso si tradusse poi nel “giglio” del suo stemma, da cui l’epiteto di Città “del fiore” o “del giglio”.
Studi recenti (2010) hanno infine individuato nel passato medievale della città l’esistenza di altri edifici con questa intitolazione alla Madonna “del fiore” (un antico convento a Fiesole) e, togliendo un po’ di poesia alla storia, hanno ipotizzato che esso fosse in qualche modo rappresentativo della dominante élite cittadina di epoca pre-medicea.
Ad oggi, esistono altre chiese intitolate a Santa Maria “del Fiore”; a Firenze, lungo la via Faentina troviamo la trecentesca “Santa Maria del Fiore a Lapo”; ne è poi presente una anche a Forlì, ma il cui nome deriva da una venerata immagine conservata all’interno, detta “Madonna dei fiori”; e infine, rimane l’edificio di una quarta, a Parma, oggi sconsacrata, ma il cui nome traeva origine da quello del borgo dove fu eretta: “del Fiore”, appunto.