Opera Magazine
07/04/2017
La vocazione teologica degli artisti
In occasione del cinquecentenario della riforma protestante (1517 - 2017), prenderà il via un grande simposio internazionale sui significati, presenti e passati, dell'arte sacra nel mondo cattolico e riformato protestante.
Cinque secoli fa, il 31 ottobre 1517, Martin Lutero affisse le sue famose 95 tesi alla chiesa del castello di Wittenberg, aprendo la stagione della Riforma protestante; fu seguito da altri riformati, tra cui Zwingly e Calvino. Fu una spaccatura nella cristianità europea che investì questioni in primo luogo dogmatiche e liturgiche, ma anche estetiche: intorno al valore delle arti sacre all’interno della vita cristiana.
In occasione del cinquecentenario di questo evento capitale per la storia dell’Occidente, in uno spirito di rinnovato dialogo ecumenico, Mons. Timothy Verdon, Direttore del Museo dell’Opera del Duomo e Responsabile del Centro per l’Ecumenismo dell’Arcidiocesi Fiorentina, insieme al Prof. Jerome Cottin della Facoltà di Teologia Protestante dell’Università di Strasburgo e i Professori Denis Villepelet e Denis Hétier dell’Istituto Superiore di Teologia dell’Arte dell’Istituto Cattolico di Parigi, hanno organizzato un grande simposio internazionale dal titolo "Le arti e l'ecumenismo", nel quale si discuterà dei significati passati e presenti dell’arte sacra nel mondo cattolico e in quello riformato, sia in Europa che negli Stati Uniti.
L’evento è promosso dalla Community of Jesus: una famiglia religiosa monastica protestante statunitense con una sede in Toscana, a Barga: il Mount Tabor Ecumenical Centre for Art and Spirituality. La Community of Jesus ha una storia ormai cinquantennale che l’ha vista impegnata nello studio e nel recupero dell’arte sacra in ogni sua forma: musica, teatro, mosaico, pittura, scultura ed architettura.
Questa riscoperta protestante di forme creative tradizionalmente cattoliche si è qualificata all’interno di un dialogo ecumenico con tutte le declinazioni del mondo cristiano. Lo stesso convegno - a cinque tappe - ha carattere ecumenico, ed è organizzato da istituzioni sia cattoliche che protestanti.
Il Convegno e le tappe
La riflessione dei teologi, storici e storici dell’arte prenderà le mosse dalla tappa parigina (12-13 maggio 2017: qui l'evento), focalizzata sull’azione dello Spirito Santo nel processo artistico, dalla iniziale ‘ispirazione’ alla trasfigurante bellezza dell’opera finita. La questione è quindi sulla natura profonda dell’arte sacra - se essa è mero strumento di comunicazione didascalica o se non sia invece uno dei luoghi in cui attraverso i secoli i cristiani hanno effettivamente ‘fatto teologia’ - in cui cioè l’estro degli artisti sia riuscito a dire cose originali e significative su Dio.
Una settimana dopo Parigi le giornate di Strasburgo (19-20 maggio 2017; contatti: patricia.carbenier@unistra.fr) rifletteranno sul rifiuto dell’immagine, o quantomeno del suo ridimensionamento, da parte dei riformatori del XVI secolo ma anche all’odierna riscoperta in ambito protestante di un ruolo per l’arte.
Le giornate fiorentine (25, 26, 28 maggio 2017; contatti: comunicazione@duomo.firenze.it), recupereranno la storia precedente la Riforma: il pensiero intorno all’arte sacra della tradizione cristiana d’Oriente, del Medioevo europeo e del Rinascimento. Ci si soffermerà sulle ragioni non solo storiche, ma spirituali e teologiche della rivoluzione dell’arte in senso naturalista, che vide la luce a Firenze alla fine del XIII secolo. Si mediterà su questa rivoluzione nel senso di una risposta alla nuova necessità della Chiesa del tempo di esperire il Sacro, non solo tramite l’ascolto delle letture e delle prediche, ma anche con la vista e finanche con il tatto, dunque per mezzo delle arti figurative. Gli artisti del tempo si caricarono quindi del difficile compito di rappresentare il mistero del Divino, conferendo ai contenuti teologici e dottrinali della tradizione un corpo e una forma visibili e una drammaticità in senso teatrale.
All’Università di Yale (contatti: ismevents@yale.edu), nei giorni 21 e 22 ottobre, la quarta tappa del percorso metterà a fuoco l’evoluzione americana delle storiche dicotomie europee, e dei diversi approcci delle sensibilità cattolica e protestante nel nuovo mondo.
Il simposio si chiuderà infine nella sede della Community of Jesus a Cape Cod, nel Massachusetts, il 27, 28 e 29 ottobre (contatti: info@mounttabor.org), con tre giorni di illustrazione pratica del pluridecennale recupero della tradizione dell’arte visiva e musicale da parte di una famiglia religiosa protestante. Nel monastero di questa comunità sono nate, infatti, opere d’arte diverse per lingua e stile, in un complessivo eclettismo concertato a servizio e completamento della preghiera e della liturgia. In questa sede, inoltre, troverà posto la seconda tappa della mostra di Susan Kanaga e Filippo Rossi: "Spirito Creatore".
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