Opera Magazine
28/08/2015
Dalle mappature dei degradi agli interventi di restauro.
Settanta anni dopo l'ultimo restauro, un nuovo grande intervento conservativo riporta le superfici marmoree ai colori originali.
Manca poco più di un mese al termine del restauro del Battistero che torna a risplendere dopo due anni di lavori. A settembre inizierà lo smontaggio dei ponteggi che circondano il monumento e alla fine del mese, si concluderanno gli interventi che hanno coinvolto l'intera superficie marmorea delle otto facciate esterne fino alla sommità della Lanterna.
L’intervento di restauro è di notevole importanza non solo per il monumento in questione, ma anche per l’urgente necessità di eliminare il degrado presente costituito principalmente da alterazione biologica, depositi superficiali e croste nere. Per ogni facciata e per ogni tipologia di degrado sono state eseguite le prove di pulitura preliminari all’intervento che hanno permesso di decidere la soluzione migliore per pulire il marmo conservandone le patine naturali, mirate quindi ad individuare le migliori tecniche per il recupero cromatico delle superfici marmoree. I materiali di rivestimento delle facciate del Battistero sono principalmente marmi bianchi e verde Prato di diversa tipologia e di diverso colore: per quanto riguarda i marmi, si riscontrano lastre di marmo greco, delle Alpi Apuane, delle Alpi di Lasa e di Seravezza oltre a brecce. Questa molteplicità di varietà e colori è causata principalmente dalle operazioni di sostituzione effettuate nel corso dei secoli, in particolare durante l'ultimo restauro degli anni ’38-’44.
A partire dal 2016 il monitoraggio e gli eventuali interventi di consolidamento, rientreranno nell'attività di manutenzione ordinaria annuale dell'Opera di Santa Maria del Fiore che per il momento coinvolgeva solo le superfici marmoree della Cattedrale di Santa Maria del Fiore e del Campanile di Giotto.