Opera Magazine
14/08/2019
Unità di misura fiorentine e dove trovarle, in Piazza del Duomo
Un breve sguardo ad alcuni dettagli disseminati nel centro storico di Firenze, che ci riportano indietro nel tempo.
Prima dell’adozione ufficiale del sistema metrico decimale, Firenze - come altre città in Toscana e in Italia - poteva contare su un proprio sistema di misurazione: le cosiddette ‘unità di misura fiorentine’. Le unità di misura fiorentine sono rimaste in uso fino all’entrata in vigore del decreto di uniformazione al sistema metrico (1857) e alla successiva unità d’Italia (1861), quando si stabilì ufficialmente la conversione tra queste e il nuovo sistema; per stabilire tale scala di conversione, data la difficoltà endemica nel reperire un’uniformità di misura tra le varie province del Granducato che ne facevano uso, fu deciso di utilizzare i valori stabiliti nel 1808, approssimandoli al nuovo ordine.
Di seguito, riportiamo fedelmente la tabella di conversione di alcune unità di misura fiorentine rispetto al sistema metrico decimale.
Braccio fiorentino - anticamente conosciuto come ‘braccio a panne’ - 0,58 metri;
Passetto: 1,16 metri (due braccia);
Miglio toscano: 1.653,8 metri;
Canna agrimensoria: 2,91 metri;
Quadrato: 3406,1 metri quadrati;
Braccio quadrato: 0,34 mq;
Stioro: 525 mq.
Tralasciando altre unità riguardanti il volume, gli aridi, i liquidi e i pesi, si può ancora oggi notare come una piccola eredità di questo particolare sistema di misurazione sia rilevabile in alcuni angoli di Firenze, perfino nella centralissima Piazza del Duomo. In via de’ Cerchi, idealmente a metà strada fra Piazza del Duomo e Piazza della Signoria, è possibile osservare una targa un tempo contenente una barra di ferro - inserita nella parete di un palazzo - e posta ad altezza utile per le braccia di una persona: era la misura ufficiale (58,36 cm) del ‘braccio fiorentino’, affissa all’esterno e rivolta verso la strada, accessibile a tutti, per facilitare così le misurazioni che quotidianamente potevano rendersi necessarie per affari di ogni sorta.
La targa in via de' Cerchi.
Proseguendo in questo particolare tour arriviamo in Battistero: qui, ‘nascoste’ sulle colonne che fiancheggiano la Porta Sud, si trovano due incisioni decisamente particolari, testimonianze di epoca medievale durante la quale sia il braccio fiorentino che il ‘piede di Liutprando’ erano unità di misura in uso nel territorio fiorentino. Sulle colonne che decorano l’accesso meridionale del Battistero si possono osservare, infatti, due rettangoli incisi nella pietra che - esattamente come la targa in via de’ Cerchi - è probabile ricoprissero la funzione di misure ufficiali in epoche distinte, messe a disposizione del popolo per evitare imbrogli o dispute riguardo la compravendita di merci. Il piede di Liutprando era in uso durante l’Alto Medioevo, mentre il piede fiorentino subentrò successivamente come unità di misura ‘ufficiale’ cittadina e per questo, secondo alcune fonti, ne fu deliberata l'incisione sulla colonna ‘gemella’ della Porta Sud.
Si trova un cenno a questa particolare unità di misura perfino nella Nova Cronica del Villani: "Regnò re de’ Longobardi Eliprando, il quale fu grande come gigante, e per la grandezza del suo piede si prese la misura delle terre, chiamasi ancora a’ nostri tempi piè d’Eliprando, il quale è poco meno d’uno braccio alla nostra misura, e così è intagliato alla sua sepoltura a Pavia."
Un modo per razionalizzare il passaggio da un’unità di misura all’altra, evitando inutili dispute che sarebbero potute sorgere durante il processo di transizione. Le due incisioni rettangolari sono tutt’oggi visibili ai lati della replica della Porta Sud di Andrea Pisano, da poco installata nella collocazione originaria dopo un lungo e dettagliato lavoro di creazione e riproduzione.