Opera Magazine
30/06/2018
Inizia la manutenzione straordinaria della replica della Porta del Paradiso
Si trova in Battistero dal 1990: realizzata in bronzo e oro, seguendo le stesse tecniche che il Ghiberti aveva usato secoli prima, fu donata dal mecenate giapponese Choichiro Motoyama.
Per la prima volta dopo 28 anni, la replica della celebre Porta del Paradiso del Ghiberti del Battistero di Firenze sarà sottoposta ad una manutenzione straordinaria dall’Opera di Santa Maria del Fiore. Il cantiere è in fase di montaggio e a fine giugno inizieranno i lavori, diretti dall'Arch. Beatrice Agostini, prima su un’anta e poi sull’altra, permettendo così alle migliaia di turisti che ogni giorno si soffermano davanti alla Porta in bronzo e oro di continuare ad ammirarla. Il termine dei lavori è previsto per metà settembre.
La copia della Porta del Paradiso (8 tonnellate di peso, 5 metri e 10 cm di altezza per 3,10 di larghezza, profonda 12 cm) si trova sul Battistero dal 1990, quando l’originale fu rimossa per il restauro e poi esposta al Museo dell’Opera del Duomo per motivi di conservazione. Come l’originale è realizzata in bronzo e oro con le stesse tecniche che Ghiberti aveva usato 600 anni prima: un’impresa epocale. A fonderla fu Enrico Marinelli della Galleria Frilli grazie a dei calchi eseguiti al tempo del celebre restauro della Porta del Paradiso dopo la seconda guerra mondiale. Fu lo stesso Marinelli a convincere il mecenate giapponese Choichiro Motoyama, (deceduto lo scorso anno) a finanziare la realizzazione della copia, che donò un miliardo di lire. Una volta fusa, la Porta, del peso di 8 tonnellate, fu trasportata a Parigi per essere dorata con il metodo galvanico, in sostituzione di quello a mercurio “fuori legge” in Italia per la sua tossicità.
La manutenzione odierna, non un vero e proprio restauro, si è resa necessaria perché la Porta presenta gravi fenomeni di degrado causati dall’esposizione all’esterno e consentirà di rallentare gli inevitabili processi di deterioramento. Il bronzo presenta alterazioni e corrosioni, mentre la doratura, una volta brillante, è adesso offuscata dai depositi atmosferici. La coesione tra l’oro e il bronzo è, inoltre, indebolita e causa, in particolar modo sulle parti scultoree più esposte agli agenti atmosferici, il distacco e la perdita del sottile rivestimento d’oro.
La manutenzione consisterà in una serie di lavaggi alternati a pulitura chimica, a base di soluzioni acquose, così da rimuovere i prodotti di corrosione dalla doratura. Una successione di protettivi trasparenti, proteggerà le superfici metalliche e sarà di base all’integrazione che sarà eseguita con foglia d’oro zecchino in alcune porzioni fortemente alterate. Le superfici dell’intelaiatura bronzea, saranno invece pulite con delicate tecniche meccaniche, portando il bronzo alle patine naturali del tutto simili a quelle originali.
I lavori sulla replica della Porta del Paradiso saranno eseguiti dalla ditta Nicola Salvini.