Opera Magazine
30/05/2017
Come funziona il sistema di monitoraggio del complesso monumentale di Piazza Duomo?
Il monitoraggio strutturale di Santa Maria del Fiore è una delle attività più importanti svolte dall'Opera, che ancora oggi viene tramandata di generazione in generazione. Ecco alcune cose che dovresti sapere.
Come in molti avranno notato passeggiando in Piazza del Duomo, in queste settimane è in corso la consueta attività semestrale di monitoraggio e manutenzione sia delle facciate esterne che dell’interno della Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Un lavoro di fondamentale importanza che viene portato avanti da secoli dall’Opera di S. Maria del Fiore, l’istituzione che dal 1296 ha come missione la cura e la manutenzione dei monumenti simbolo della città.
Durante i controlli di quest’anno, effettuati con l’ausilio di una gru con piattaforma, l’Opera ha deciso di approfondire l'andamento di alcune antiche lesioni presenti sull’abside e già individuate dal rilievo dei "plessi fessurativi", condotto dall'allora Soprintendenza per i Beni ambientali e architettonici di Firenze e avviato dalla Commissione Ministeriale a partire dagli anni Settanta.
Il primo documento conservato nell'Archivio storico dell'Opera del Duomo nel quale si fa riferimento alle crepe della Cupola risale addirittura al 1639, quando Gherardo Silvani - allora architetto dell’Opera - stese una relazione atta ad evidenziare la presenza di una serie di lesioni passanti, descrivendo le soluzioni progettuali di "rilegatura" da mettere in atto.
È quindi un fatto noto che la cupola fiorentina sia soggetta ad un complesso sistema di antiche lesioni ed è proprio per questo motivo che il monumento è costantemente monitorato: dal 1952 con strumenti di tipo meccanico e, dal 1978, con un sistema elettronico installato dal Ministero dei Beni Culturali e che può essere considerato il più accurato esistente nel mondo su un complesso monumentale.
Dal monitoraggio effettuato non sono state rilevate nuove crepe, e quelle esistenti sono sotto osservazione e controllo. Come dichiara l'Ing. Leonardo Paolini, consulente strutturale dell'Opera da molti anni: “La grande costruzione muraria è affetta in moltissime parti da “patimenti” strutturali pregressi, nessuno particolarmente critico per la stabilità del complesso monumentale, ma certo nel loro complesso, tutti degni di attenzione, osservazione e controllo, allo scopo di programmare ed eseguire i vari interventi di manutenzione o consolidamento, che peraltro sono lo scopo precipuo dell’esistenza dell’Opera stessa.”
Delle strutture dei monumenti ed in particolare della struttura della Cupola, oggi, si conoscono molti dati che provengono da diversi sistemi di monitoraggio: questo consente al settore tecnico di analizzare congiuntamente i dati, di ottenere informazioni esaustive sugli eventi accaduti e di comprendere più approfonditamente la natura e lo stato comportamentale dei plessi fessurativi, informazioni indispensabili per la programmazione di tutte le attività di manutenzione e prevenzione.