Opera Magazine
18/07/2013
Settecento anni di Bottega
A due passi da Piazza del Duomo, sorge un luogo che sa di passato, un luogo in cui ancora oggi si respira l'aria della vecchia bottega d’arte fiorentina, dove artigiani esperti si dedicano alla conservazione dei monumenti con lo stesso amore ed impegno dei "colleghi" del rinascimento.
A due passi da Piazza del Duomo, in via dello Studio, sorge un luogo che sa di passato, un luogo in cui ancora oggi si respira l'aria della vecchia bottega d’arte fiorentina.
Ai passanti che sbirciano dai vetri della porta si presenta un grande vano "arredato" con macchine comuni ad ogni moderno laboratorio artigiano: frese, sega circolare, ma anche con strumenti manuali forgiati nell'acciaio, vecchi a volte di qualche secolo: come subbie, gradine, scalpelli, martelli e un trapano da marmo uguale in tutto e per tutto a quello usato dagli artisti rinascimentali.
Questo laboratorio altro non è che la moderna collocazione della Bottega dell'Opera del Duomo.
L'antica sede era situata in un locale posto dietro l'abside della cattedrale. Successivamente fu trasferita nell'edificio adiacente, oggi sede della Galleria del Museo dell'Opera. È qui che gli scultori lavoravano, sotto una grande tettoia porticata ormai scomparsa.
Nel Settecento il vecchio cortile fu lasciato in favore della Rotonda, tuttora situata in Piazza delle Pallottole. Il trasferimento alla sede attuale di Via dello Studio avvenne intorno alla metà del XIX secolo. Lo scopo principale della bottega era, un tempo, quello di realizzare la decorazione scultorea e architettonica della Cattedrale e del Campanile.
Oggi, con lo stesso amore ed impegno, la bottega si dedica al mantenimento e alla conservazione di questo inestimabile patrimonio, che i “colleghi” che hanno preceduto gli attuali artigiani hanno cominciato a creare settecento anni fa.