Opera Magazine
08/11/2021
Quante volte abbiamo visto il campanile di Giotto e quante volte ci siamo soffermati a contemplare la sua straordinaria bellezza? Tuttavia, sono in pochi a sapere che è ancora funzionante e sono tante le persone a rimanere stupite dal suono delle sue maestose campane di bronzo. Vi siete mai chiesti come funzionano? Quante sono? Quanto sono antiche? In questo post tratteremo di questi e altri aspetti di particolare interesse riguardo questi meravigliosi strumenti sonori, che dimorano in uno dei campanili più belli di Italia.
Il campanile fu disegnato e iniziato da Giotto nel 1334. Alla sua morte la costruzione fu portata avanti dal suo allievo Andrea Pisano e terminata da Francesco Talenti nel 1359. Quest’ultimo inserì delle modifiche importanti al progetto iniziale, come l’apparato decorativo dei finestroni per i livelli alti e la balaustra sommitale in forma di ampia terrazza da dove oggi si osserva il panorama cittadino. Proprio nel terzo livello dove sono le grandi trifore, ad una quota di 65 metri ca da terra, alloggiano le campane.
Le campane dismesse:
In tutto, il campanile è dotato di 12 campane: le cinque più antiche sono oramai dismesse ma si possono vedere all’interno del monumento: La più grande, chiamata “Apostolica”, venne realizzata nel 1401 dai fonditori Niccolò e Luca Bondigi da Cortona; misura 165 cm di altezza per un diametro di 142 e pesa 1268 kg. La troviamo sul lato est, allo sbocco della scala di salita, disposta a terra su un doppio ordine di travi di legno. La campana, a causa delle ingiurie del tempo e di una frattura dovuta a una caduta, subì un importante restauro negli anni Cinquanta del Novecento. Bruno Bearzi, restauratore e fonditore incaricato del restauro in tal occasione affermò: “Il paziente più illustre e difficile che devo curare è la (campana detta NDR) “Apostolica” del Campanile di Giotto”. Nel 2016 la medesima campana è stata sottoposta ad un ulteriore restauro.
Le quattro campane minori si trovano al livello delle imposte degli archi delle trifore su due massicce travi di legno inserite nelle murature dei pilastri angolari. Anche due di queste possiedono dei nomi particolari: “Beona” (1252 kg) e “Maria Anna” (976 kg), di cui non conosciamo le date di fabbricazione. Le altre due, conosciute come campana minore (635 kg) e campana piccola (453 kg), furono realizzate rispettivamente nel 1513 e nel 1514.
Le campane “attive”:
Le altre sette campane, di epoche e misure diverse, destinate tutt’oggi a scandire il tempo liturgico, si trovano all’interno della cella campanaria sostenute da una struttura in acciaio costruita tra il 1956 e il 1957. Queste sette campane costituiscono il “concerto” attualmente in funzione e suonano regolarmente secondo un canone stabilito. Pochi sanno, infatti, che iI modo di suonare le campane varia secondo il grado delle celebrazioni e delle festività religiose. L’archivio dell’Opera di Santa Maria del Fiore conserva un codice del XIII secolo fondamentale per lo studio della storia della chiesa fiorentina: il "Mores et consuetudines canonice florentine”, che documenta anche il modo di suonare le campane a seconda del rito liturgico. Il loro suono, fin dal Medioevo, ha scandito il tempo della vita cittadina dando ordine alla vita quotidiana e festiva.
La campana maggiore detta di “Santa Reparata” o “Campanone” (1 a) fu realizzata nel 1475 in onore della santa a cui era intitolata l’antica Cattedrale fiorentina, ma essendosi crepata fu di nuovo fusa nel 1705 da Antonio Petri. Di misure davvero straordinarie è il “Campanone”, che suona la nota La2 e pesa 5385 kg, ha un diametro di 200 cm e un’altezza di 210 cm: si tratta di una delle campane più grandi d’Italia!
La Campana detta della "Misericordia" (2 a) fu fusa nel 1670 ma anche questa, a seguito di una rottura, dovette essere fusa di nuovo da Carlo Moreni nel settembre dell’anno 1830. Essa ha un diametro di 152 cm, un peso di circa 2320 Kg e suona la nota Do3.
Le cinque campane minori furono realizzate dalla fonderia artistica di antichi maestri campanari milanesi Prospero Barigozzi tra il 1956 e il 1957:
Una seconda campana detta "Apostolica" (a 3), fusa nel 1957, suona la nota Re3, ha un diametro di 128 cm e un peso di circa 1200 Kg; la campana detta l’“Annunziata” (a 4), suona la nota Mi3, ha un diametro di 115 cm e un peso di circa 857 Kg; la campana detta “Mater Dei” (a 5), suona la nota Sol3, ha un diametro di 96 cm e un peso di circa 480 Kg; La campana detta “Assunta” (a 6), suona la nota La3, ha un diametro di 85 cm e un peso di circa 340 Kg, infine la campana detta “Immacolata” (a 7), suona la nota Si3, ha un diametro di 75 cm e un peso di circa 258 Kg. Queste ultime quattro campane furono tutte quante realizzate nel 1956. I nomi delle campane sono legati alla figura della Madonna a cui è dedicata la Cattedrale col titolo di Santa Maria del Fiore.
Nel Novecento è stato creato un impianto di elettrificazione e motorizzazione delle campane che nel 2000/2001 è stato completamente rinnovato, a cura della AEI – Perego di Milano, società che tuttora svolge l’attività di manutenzione periodica.
Come suonano oggi le campane?
Oggi le campane vengono suonate a "doppio" unicamente per le celebrazioni arcivescovili o capitolari mentre invece le campane singole scandiscono ogni giorno l'”Ave Maria” tre volte; l’invito alla recita del "Credo" per i moribondi e del "Requiem" per i defunti. Inoltre, le campane segnalano la sospensione dal lavoro per la pausa pranzo (11.30) e suonano in occasione della morte di un capo-guardia della Arciconfraternita Misericordia.
Per tradizione si suonano doppi minori anche per circostanze devozionali significative come il Rosario solenne dei mesi di maggio e ottobre, per la "Via Crucis" dei venerdì di Quaresima, in occasione della Novena di Natale o di altre eventuali occasioni approvate dal Capitolo della Cattedrale.
Concludendo, ci auguriamo che durante la vostra prossima visita al campanile di Giotto, possiate apprezzare le sue splendide campane colme di storia e importanti significati!