Opera Magazine
05/06/2015
Concerto al grande organo Mascioni
Thierry Escaich alla tastiera dell'organo del Duomo di Firenze propone un ricco programma che alterna pezzi musicali dell'Ottocento a libere improvvisazioni dell'artista.
Giovedì 11 giugno si terrà il secondo dei due appuntamenti previsti quest’anno per far ammirare ancora una volta lo spettacolare, grande organo Mascioni del Duomo fiorentino, con la sua voce spiccatamente sinfonica e la sua potenza sonora di ben settemila canne, tornato a suonare con pieno successo grazie proprio alla rassegna musicale O flos colende.
Nella galleria dei grandi organisti fino ad oggi ospitati da O flos colende, si aggiunge così il nome di un altro maestro, capace di esaltare le qualità sonore che fanno del Mascioni uno strumento unico in Italia e fra i pochissimi del genere al mondo: quello del francese Thierry Escaich, figura di grande carisma e pressoché unica nel panorama musicale contemporaneo per la caleidoscopica vitalità che lo fa essere allo stesso tempo noto come compositore, organista e improvvisatore. Autore assai prolifico di musica organistica e sacra, ma anche di balletti e opere, è organista della basilica di St. Etienne du Mont a Parigi e insegna improvvisazione al Conservatoire national supérieur de musique et de danse della stessa città.
Il programma musicale si apre col nome di un noto improvvisatore di fine Ottocento, Charles Tournemire (Improvvisation sur le Te Deum), e prosegue con Franck (Choral n.2), Messiaen (gli onorici Alléluias sereins da L’Ascension), Dupré (il virtuosistico Prélude et Fugue), ma sarà pure contrappuntato da libere improvvisazioni ad opera dello stesso Escaich: brani nati sul momento che l'organista imbastirà su temi musicali proposti direttamente dal pubblico, con quell’estro e quella maestria virtuosistica che lo hanno reso celebre in tutto il mondo.
La rassegna musicale
Nata nel 1997 e fin da allora promossa dall'Opera di Santa Maria del Fiore, O flos colende si è conquistata un sempre più crescente apprezzamento di pubblico e critica. Un successo raggiunto grazie alla suggestiva bellezza del Duomo di Firenze, location di tutti i concerti, alla particolarità delle proposte musicali e all'autorevolezza degli interpreti, garantite dalle cure artistiche di Gabriele Giacomelli.