Opera Magazine
16/10/2013
Paolo Uccello e il suo orologio... Controcorrente!
Un orologio che segna il tempo al contrario, muovendosi in senso antiorario e che viene regolato con l'ultima ora del giorno sul Tramonto e non la mezzanotte: è l'Orologio della Controfacciata della Cattedrale realizzato da Paolo Uccello
Paolo Uccello (Paolo di Dono, 1397 - 1475. “Uccello” sarebbe, secondo il Vasari, una sorta di soprannome dovuto alla sua passione per la pittura di animali, e in particolare di uccelli) è un altro dei grandi artisti del Rinascimento fiorentino.
Vero e proprio “ragazzo di bottega”, visto che all’età di dieci anni era apprendista del Ghiberti (che stava lavorando alla Porta Nord del Battistero) insieme a quello che diventerà un altro grandissimo dell’Arte Rinascimentale: Donatello.
Una delle caratteristiche principali di Paolo Uccello è il suo rappresentare la dinamicità a livello europeo delle Arti nel periodo in cui visse: i viaggi e i contatti diventano possibili e, in qualche modo, Paolo Uccello è proprio la rappresentazione del fatto che, nell’Europa del Quattrocento, era in atto un vero e proprio “melting pot” culturale!
Il suo viaggio a Venezia lo avvicina da un lato allo stile di Pisanello e Gentile da Fabriano, dall’altro alle suggestioni del Gotico Internazionale di matrice fiamminga e tedesca.
Quando, nel 1431, Paolo torna a Firenze vi troverà già in atto una delle più importanti “rivoluzioni culturali” dell’Arte occidentale: la prospettiva, e l’opera di Paolo sarà da allora in poi (nel 1442 è attestata una sua bottega) caratterizzata dal “mix” tra il razionalismo imposto dalla visione prospettica e le suggestioni nordiche.
Il tempo scorre al contrario...
Paolo lavorerà a lungo per il cantiere di Santa Maria del Fiore e, tra le sue opere, ce n’è una che per più di un motivo attira la curiosità: si tratta dell’Orologio della Controfacciata, o Orologio di Santa Maria del Fiore.
Che sia opera dell’Uccello lo sappiamo dalle Vite del Vasari:
Fece nel medesimo tempo [1436-1443] e nella medesima chiesa [Santa Maria del Fiore], di colorito, la sfera dell’ore sopra alla porta principale dentro la chiesa, con quattro teste ne’ canti colorite in fresco.
Il quadrante è di 24 ore, espresse in numeri romani in ordine crescente ma antiorario, e su di esso le lancette si muovono al contrario rispetto agli orologi attuali.
Non ci sono, però, strani misteri a nascondersi dietro questa peculiarità: semplicemente, la lancetta si muove in senso antiorario “copiando” il movimento dell’ombra in una meridiana e la ventiquattresima ora non indica la mezzanotte, ma il tramonto del sole, secondo la consuetudine della cosiddetta Hora Italica.
Per questo motivo, poiché ovviamente l’ora del tramonto non è sempre la stessa, l’orologio viene regolato nell’arco dell’anno in modo che l’ultima ora del giorno sia sempre quella del tramonto e da questa si inizia il conteggio delle ore.
L’altro “mistero” dell’Orologio
Questo invece riguarda più da vicino Paolo Uccello, perché non abbiamo la certezza di chi rappresentino le “quattro teste ne’ canti colorite in fresco”: si suppone che si tratti dei Quattro Evangelisti, ma non ne abbiamo la certezza poiché mancano i consueti simboli di riferimento secondo il Tetramorfo della profezia di Ezechiele, per cui Matteo corrisponde all’Angelo, o Uomo Alato, Marco al Leone, Luca al Bue e Giovanni all’Aquila.
Misteri o no, l’Orologio merita senza dubbio uno sguardo approfondito e ricordatevi che, per lui, il tempo scorre al contrario!