Opera Magazine
30/07/2013
La caduta della palla della lanterna del Duomo
Sul lato est della Piazza del Duomo, proprio dietro l’abside della Cattedrale, una lastra circolare di marmo bianco ricorda il punto esatto su cui cadde la cosiddetta Palla del Verrocchio, la sfera dorata commissionata all’artista nel 1468.
Una volta terminata la cupola, Filippo Brunelleschi aveva iniziato a occuparsi della preparazione del cantiere per la costruzione della lanterna, la sommità in marmo della cupola. Alla morte del Brunelleschi, avvenuta il 15 Aprile 1446, la responsabilità del cantiere passò di mano in mano fino ad arrivare al Verrocchio.
Andrea di Michele di Francesco de' Cioni, noto come Andrea del Verrocchio (forse per la frequentazione della bottega dell’orafo Giuliano Verrocchi) è un altro dei grandi protagonisti del Rinascimento fiorentino, un altro dei grandi artisti universali (pittore e scultore).
Nel 1468 gli venne commissionata la palla della lanterna per la cupola.
Secondo gli archivi
Secondo alcuni documenti conservati nell'archivio dell'Opera del Duomo, la commissione passò al Verrocchio dopo il fallimento nel realizzare la “palla” in un unico blocco da parte di Giovanni di Bartolomeo e Bartolomeo di Fruosino, gli autori del “bottone”, il supporto costruito per la palla.
La “palla” venne invece prodotta dal Verrocchio utilizzando fogli di rame saldati, messi in forma e quindi dorati. Nella primavera del 1471 la “palla” faceva bella mostra di sé svettando per chilometri.
La data esatta del posizionamento è il 27 maggio del 1471, come racconta Luca Landucci (1436 - 1516) nel suo Diario Fiorentino. Luca era un farmacista che, tenendo un diario, ci ha fornito una preziosissima fonte sulla Firenze del suo tempo.
Così, dopo averci raccontato di aver assaggiato per la prima volta lo zucchero:
"E a dì 26 di maggio 1471, conperai de' primi zuccheri della Madera che ci venissino mai; la quale isola fu dimesticata pochi anni innanzi dal Re di Portogallo, e cominciato a farvi e zuccheri ; e io ebbi de'primi che ci venissino."
Del giorno successivo, 27 maggio, ci dice:
"Si tirò su la palla di rame dorata in su la lanterna della cupola di Santa Maria del Fiore, in lunedì. E a dì 30 detto, posorono la croce in su detta palla, e andorovi su e calonaci e molta gente, e cantoronvi el [San Giuda] Taddeo."
Ben presto, però, la Palla comincerà ad avere problemi... elettrici: tutto quel rame (4368 libbre) attira i fulmini!
Il primo incidente
Il primo incidente ce lo racconta ancora il Landucci:
"E a dì 22 di dicenbre venne una saetta in su la cupola, e détte in su la lanterna e ruinò e spezò tanti marmi che si giudicò che a raconcare si spenderebe più di 12 mila iscudi."
Ci risiamo il 5 aprile 1492, come ci ricorda Tribaldo De’ Rossi nelle sue Ricordanze:
"Chome fumo a letto, ch’era ore tre di notte, cominciò a piovere un po’ di grangniuola e vento grande; venne uno tuono grandisimo: ongniuno si spaventò, e la matina si vide era dato in su la Lanterna di Santa Maria del Fiore, cioè in su la Chupola, e mandò giù più che ‘l terzo de la Lanterna. Chadè in su la chiesa moltissime priete, isfondò la volta della chiesa in cinque luoghi "
Un fulmine fa cadere la palla
Il 27 gennaio del 1601, però, va ancora peggio: il fulmine che colpisce la lanterna questa volta fa cadere la Palla del Verrocchio, che comunque verrà ricostruita e ricollocata il 21 ottobre 1602.
Sul lato est della Piazza del Duomo, proprio dietro l’abside della Cattedrale, una lastra circolare di marmo bianco ricorda il punto esatto su cui cadde la Palla.
Altri fulmini colpiranno la Palla del Verrocchio, che però ha resistito fino ai giorni nostri!