Opera Magazine
05/05/2022
L’Altare d’argento di San Giovanni
Capolavoro di argento, oro e smalti dell’arte gotica e del Rinascimento
Nella Sala del Tesoro del nostro Museo risplende il cosiddetto “Altare d’argento” del Battistero di San Giovanni, ossia il paliotto o, meglio, l’antependium in argento, oro e smalti. L'altare fu commissionato nel Trecento dall’Arte di Calimala (la corporazione a cui era affidata la tutela del Battistero di San Giovanni), fu realizzato da molti artisti diversi, richiese oltre 100 anni di lavoro (1367-1483) e rappresenta una straordinaria sintesi delle principali tendenze dell'oreficeria e della scultura fiorentine dall'età gotica al Rinascimento. Si tratta di un’opera monumentale, costituita da circa 200 kg d'argento e 1.050 placchette smaltate. Fino al Trecento l'opera rimase a decorare il lato anteriore dell'altare maggiore, poi fu usato per ornare un altare mobile che veniva collocato al centro del Battistero due volte l'anno, il 13 gennaio (festa del Battesimo di Cristo) e il 24 giugno (festa di San Giovanni, patrono della città di Firenze), per esporre ai fedeli il Tesoro della chiesa: calici, reliquiari, candelabri e paramenti liturgici e poi, dal XV secolo, la grande Croce d’argento di Antonio del Pollaiolo e Betto di Francesco Betti. Nel 1477 fu trasformato in altare autonomo.
L’Altare è quadrangolare e si compone di una lunga fronte orizzontale e due lati brevi, montati su un telaio di legno e compresi tra cornici di legno. Lo decorano dodici rilievi raffiguranti altrettanti episodi della vita di San Giovanni Battista, interrotti, al centro dalla statua del santo titolare, opera di Michelozzo, e incastonati dentro una cornice di pinnacoli, balaustre, contrafforti, pilastrini, gallerie di santi e profeti dipinti o in rilievo.
L’ordine di lettura degli episodi è dal fianco sinistro a quello destro, ma non corrisponde alla cronologia di realizzazione dei rilievi.
Vi riportiamo una legenda per leggere questo straordinario racconto per figure:
1. Bernardo Cennini, Annuncio dell’angelo a Zaccaria e Visitazione, (fianco sinistro, in alto).
2. Antonio del Pollaiolo, Nascita di San Giovanni Battista, (fianco sinistro, in basso).
3. Maestro orafo della seconda metà del Trecento, San Giovanni lascia i genitori e va nel deserto (lato frontale, in basso, primo da sinistra).
4. Maestro orafo della seconda metà del Trecento, San Giovanni predica al popolo (lato frontale, in basso, secondo da sinistra).
5. Maestro orafo della seconda metà del Trecento, San Giovanni battezza Gesù (lato frontale, in alto, secondo da sinistra).
6. Maestro orafo della seconda metà del Trecento, San Giovanni indica Cristo ai discepoli (lato frontale, in alto, primo da sinistra).
7. Maestro orafo della seconda metà del Trecento, San Giovanni nega di essere lui il Cristo (lato frontale, in basso, terzo da sinistra).
8. Leonardo di ser Giovanni (e bottega), San Giovanni, in carcere, invia i suoi discepoli da Gesù (lato frontale, in basso, quarto da sinistra).
9. Maestro orafo della seconda metà del Trecento, I discepoli di san Giovanni chiedono a Gesù se sia Lui il Messia (lato frontale, in alto, quarto da sinistra).
10. Leonardo di ser Giovanni, San Giovanni predica davanti ad Erode (lato frontale, in alto, terzo da sinistra).
11. Andrea del Verrocchio, Decollazione del Battista (fianco destro, in basso).
12. Antonio di Salvi e Francesco di Giovanni, Convito di Erode (fianco destro, in alto).