Opera Magazine
25/09/2018
Scopri le opere di Marina Abramovic esposte al Museo dell'Opera del Duomo
Marina Abramovic, protagonista a Firenze con "The Cleaner", ha visitato il Museo dell'Opera del Duomo lo scorso venerdì. Ecco cosa devi sapere sulle sue opere esposte in museo.
Nella mattinata di venerdì un ospite d’eccezione ha fatto visita al Museo dell’Opera del Duomo: Marina Abramovic, nel giorno dell’apertura al pubblico della sua mostra “The Cleaner”, si è soffermata davanti ai capolavori esposti in museo; come la Pietà Bandini di Michelangelo, per l’occasione a dialogo con una delle più celebri ed iconiche opere dell’artista serba, “Pietà. Anima Mundi”, e il video The Kitchen V - Carrying the Milk, seconda opera - dedicata alla mistica Santa Teresa d’Avila - eccezionalmente ospitata al Museo dell’Opera del Duomo.
Marina Abramovic ha voluto così riaffermare il suo speciale legame biografico ed artistico con Firenze, visitando - accompagnata dal Direttore Timothy Verdon - il Museo dell’Opera del Duomo e le sue opere, confrontandosi con una storia lunga 722 anni.
Le opere
“Anima Mundi” (1983, Bangkok) consiste di due tableaux vivants - quadri viventi - che sono stati creati nello stesso luogo: entrambe le esibizioni si svolgono nella capitale thailandese. La seconda parte, esposta al Museo dell’Opera del Duomo dinanzi alla Pietà Bandini di Michelangelo - mostra la Abramovic seduta in cima ad una scalinata, con un vestito rosso che le si allarga intorno. Ulay, lo storico compagno di vita e di performance artistiche, è vestito interamente di bianco e giace trasversalmente sul suo grembo, facendo sembrare il suo corpo una "M". Per via delle posizioni assunte da Ulay e Marina, l'atmosfera di Anima Mundi è contemplativa oltre che drammatica: quando Ulay giace sulle ginocchia di Marina, l'associazione con la Pietà diventa inevitabile grazie alla postura e all'abbigliamento scelti. 'Anima Mundi', che letteralmente significa 'anima della terra', parla della relazione tra uomo e donna: l'immagine della Pietà, che ha da sempre affascinato Ulay e Marina, riguarda anche il rapporto tra uomo e donna. La Vergine, essendo il simbolo femminile per la natura e quindi per l'anima del mondo, ha richiamato il figlio al suo fianco; lui giace sul suo grembo, assimilabile a un Cristo deposto. L’opera dialoga con la Pietà Bandini di Michelangelo, capolavoro della vecchiaia e insieme testimonianza della fede del Buonarroti, che la intendeva per l’altare al cui piede pensava di essere sepolto.
"The Kitchen" (2009) è un set di video e foto realizzati in Spagna, all'interno degli spazi abbandonati di una cucina anticamente abitati da suore certosine - con un design architettonico rimodernato durante il periodo di Francisco Franco seguendo gli stilemi tipici del regime totalitario franchista - che ha sfamato più di 8.000 orfani quando il convento era attivo. Carrying the Milk nasce come un omaggio a Santa Teresa d'Avila, che nei suoi scritti racconta un'esperienza di levitazione mistica proprio in cucina: nel video esposto Marina Abramović osserva una ciotola di latte in una concentrazione quasi religiosa. Ma il video è pure un'opera autobiografica, considerando ciò che l'artista serba afferma in un'intervista riguardo questa performance: "Durante l’infanzia la cucina di mia nonna era il centro del mio mondo: tutte le storie venivano raccontate in cucina, tutti i consigli riguardanti la mia vita venivano dati in cucina, tutte le considerazioni sul futuro raccontate mentre bevevamo tazze di caffè nero, hanno avuto luogo in cucina; quindi per me era davvero il centro del mondo. E i miei ricordi migliori provengono da lì."
La mostra "The Cleaner" sarà visitabile fino al 20 gennaio 2019. Per l'occasione, grazie alla collaborazione con Palazzo Strozzi, è disponibile uno speciale biglietto congiunto acquistabile online o alle biglietterie ufficiali in Piazza San Giovanni n. 7 e in Piazza del Duomo n. 9 (16 € intero; 6 € ridotto scuole), con cui sarà possibile visitare la mostra insieme al Battistero di San Giovanni e al Museo dell’Opera del Duomo.
Attenzione! E' necessario recarsi alle biglietterie di Palazzo Strozzi per convertire il biglietto congiunto.