Opera Magazine
26/05/2015
La teologia nelle formelle del Campanile
Timothy Verdon introduce la ricchissima decorazione scultorea del Campanile, uno dei cicli figurativi più completi del Medioevo.
Lo sviluppo della parte scultorea del Campanile di Giotto, incentrata su due livelli sovrapposti con l'inserimento delle formelle romboidali, si deve principalmente ad Andrea Pisano che diresse i lavori della torre campanaria fino agli anni Quaranta.
I cicli sul lavoro dell'uomo sono tipici di tutta la cultura medievale e si ritrovano in molte città, da Chartres a Modena e Perugia. Il Medioevo era infatti ben consapevole che dal cristianesimo era nata un'antropologia nuova e un'originale concezione del lavoro, non come attività servile, ma come espressione creativa dell'uomo libero. A Firenze questo tema è svolto in modo assolutamente originale e in un'epoca più tarda rispetto ai cicli sul lavoro conservati nelle altre città europee. Il ciclo si articola su due livelli con formelle esagonali nel primo ordine e romboidali nel secondo, che si distribuiscono su tutti e quattro i lati del Campanile. Tra il 1965 e il 1967 le formelle originali furono spostate in Museo, dove sono conservate ancora oggi, e sostituite da copie.
Timothy Verdon, direttore del Museo dell'Opera del Duomo, custodisce questi tesori sacri e ne svela il messaggio nella conferenza di martedì 26 maggio al Centro Arte e Cultura.
Il ciclo è formato da sei incontri in programma dal 5 maggio al 16 giugno 2015. Le conferenze si terranno, alle ore 17.30, al Centro Arte e Cultura in Piazza San Giovanni 7. Ingresso libero.