Opera Magazine
09/02/2015
Il Museo dell'Opera del Duomo
Una delle più grandi collezioni al mondo di arte sacra, una storia secolare e un cantiere sempre aperto in costante rinnovamento. Conoscete la storia?
Da oltre un anno vi parliamo dei lavori di ampliamento e dell'apertura del nuovo Museo dell'Opera del Duomo. La data è decisa da tempo: il 29 ottobre 2015 si apriranno le porte della nuova sede della collezione di arte sacra più vasta al mondo, dopo i Musei Vaticani.
Prima di anticiparvi i numeri e le novità, conoscete le remote origini di questo Museo?
Il primo documento in cui si menziona l'edificio del Museo dell'Opera del Duomo risale al 23 marzo 1390, quando gli Operai di Santa Maria del Fiore incaricarono il capomastro Giovanni Ghini di costruire i pilastri con le arcate in bugnato sul lato orientale di Piazza Duomo nel tratto tra Via de'Servi e le case dei Falconieri. La testimonianza successiva è del 9 dicembre 1432 quando Filippo Brunelleschi fu incaricato di realizzare la nuova sede degli uffici e dell'Archivio dell'Opera nell'orto con casolare dei Tedaldi, che vi era annesso. In questa sede dal 1501, Michelangelo Buonarroti iniziò a lavorare al David che, malamente abbozzato da Agostino d'Antonio di Duccio, era rimasto abbandonato per anni nel cortile dell'edificio.
Il locale era adibito a deposito di numerose opere d'arte, decorazioni marmoree provenienti dai monumenti e modellini di sculture sottoposte a giudizio degli Operai prima dell'esecuzione. Queste nel tempo vennero a costituire un piccolo Museo ma è solo a partire dal 1887, grazie all'impegno di Giovanni degli Alessandri, che fu ideato un vero e proprio museo dell'Opera progettato dall'architetto Luigi Del Moro e inaugurato il 3 maggio 1891. In questa occasione venne stilato anche il primo inventario delle opere d'arte e pubblicato il primo catalogo. Ai modelli delle facciate della Cattedrale e alle cantorie di Luca della Robbia e Donatello, si aggiunsero ben presto i modellini lignei del tamburo della Cupola e le formelle del Campanile. La Maddalena di Donatello trovò la sua collocazione solo dopo l'alluvione, nel 1974, mentre il 1981 fu la volta della Pietà Bandini che fu rimossa dalla sua collocazione in Cattedrale. Nel 1989, sia gli uffici che l'Archivio dell'Opera furono spostati in via della Canonica così da render possibile un ampliamento del Museo che vide un progressivo incremento dello spazio espositivo fino ad arrivare al progetto di Luigi Zangheri e David Palterer in vista del Giubileo del 2000.
Per assolvere al suo dovere di restaurare e valorizzare il complesso di Piazza del Duomo, l'Opera di Santa Maria del Fiore per oltre 700 anni è stata, e continua ad essere, un cantiere sempre aperto. In quest'ottica di infinito impegno e costante rinnovamento si colloca il progetto di rinnovo e ampliamento del Museo che inaugurerà al pubblico il 29 ottobre 2015.