Opera Magazine
16/03/2016
Dal vandalismo alla testimonianza: Autography, è tutta una questione di segni...
Autography è una App che trasforma il vandalismo contro i monumenti nel “mondo reale” in testimonianza e ricordo nel “mondo digitale”
Firenze è una delle città d'arte più visitate d'Italia e, come abbiamo detto altre volte, uno dei luoghi al mondo con la più alta "densità artistica". Da un lato tale concentrazione di arte, storia, cultura lascia inebriati, senza parole; dall'altro scatena quel meccanismo per cui dalla grandezza di arte, storia, cultura, non si vuole essere assorbiti, fagocitati: con quella grandezza si vuole interagire, su quella grandezza si vuole lasciare un segno, anche letteralmente, e appropriarsi in qualche modo dell'opera d'arte.
Se il lasciare un segno, una testimonianza - dire: io c'ero! - è una esigenza vecchia quanto l'uomo, quel segno lasciato su un'opera d'arte, magari con un graffito, è un comportamento puerileperché offende proprio ciò con cui si vuole interagire, e antisociale perché priva se stessi e gli altri di godere di una bellezza che è patrimonio di tutti. Legittima inoltre la società a difendersi pretendendo di risarcire il danno e stigmatizzando la stupidità dell’autore.
Anche l’immenso patrimonio monumentale dell’Opera deve essere protetto contro questi atti. La protezione passa soprattutto dalla prevenzione e dalla sensibilizzazione. Ci siamo chiesti se era possibile ricercare un dialogo e dare uno sfogo a quel desiderio di dire “io c’ero!”. Ecco come è nata Autography, la nuova App dell’Opera di Santa Maria del Fiore fruibile sui tablet che vengono messi a disposizione dei visitatori all’interno del Campanile di Giotto.
Che cosa è Autography?
Autography trasforma il vandalismo contro i monumenti nel "mondo reale" in testimonianza e ricordo nel mondo digitale . Trasferire sul piano virtuale quell’impulso che fino ad oggi ha imbrattato ed offeso un patrimonio da godere intatto così come è stato concepito.
Si sensibilizza il visitatore su quanto sia stupido ed inutile danneggiare monumenti ed opere d’arte con scritte e incisioni; ma gli si offre la possibilità di sfogare il suo impulso e di immortalarlo nell'eternità del digitale, rendendolo parte di una nuova storia, condivisa e tutta da raccontare: con uno strumento a scelta (penna, pennarello, spray, matita, rossetto) e selezionando una superficie e un colore. Le scritte digitali, scaricate ogni giorno, andranno a costituire il database di raccolta per esser poi stampate ed archiviate negli speciali volumi che verranno conservati per sempre nell’Archivio storico dell’Opera del Duomo e anche nel tempo potranno esser consultabili.