Opera Magazine
24/02/2021
L’Opera di Santa Maria del Fiore e i modi di dire fiorentini tra realtà e leggenda
Cosa significa “A UFO”? Chi erano i “Bischeri”? Nell’articolo di approfondimento del nostro blog di questa settimana vi parliamo delle parole e dei modi di dire nati nella Cattedrale di Firenze. Siamo certi che li troverete interessanti e che riusciremo a strapparvi un sorriso!
Conoscete il modo di dire “a UFO?”. A Firenze è tutt’oggi molto usato, ma è presente anche altrove in Italia. Non ha a che fare con i dischi volanti né con qualche cartone animato giapponese! Significa in generale “fuggire al pagamento di qualcosa” o meglio ottenere l’ingresso in un luogo d’interesse evitando la biglietteria. Il termine “A UFO” è in realtà l’acronimo del latino “Ad Usum Florentinae Operae” e cioè “per uso delle fabbriche fiorentine”: era il marchio posto sulle merci in ingresso in città esenti da dazi perché destinate ad “opere”, ossia ai siti di costruzione di grandi cantieri pubblici, come quello della Cattedrale. I “furbetti” del medioevo ponevano questo finto marchio sui loro carri di merci per evitare di pagare le tasse entrando in città. Il termine non è così volgare: si ritrova nel significato più generico di sprecare tempo o denaro sia nel Pinocchio di Collodi che nei Promessi Sposi di Manzoni. Ve ne avevamo già parlato in un post di qualche anno fa che potete leggere qui.
Ma sono molti i detti che sono nati intorno alla Cattedrale negli anni della sua costruzione! Alcuni sono piuttosto triviali ed evitiamo di tramandarne memoria… altri meritano menzione. Certamente uno dei più simpatici è il modo di dire “è lungo come l’Opera del Duomo” ad indicare un lavoro che dura da molto tempo e di cui ancora non si vede la fine. In effetti la costruzione della Cattedrale durò più di due secoli (1296-inizio XVI secolo)!
Un altro termine fiorentino nato nella Cattedrale di Firenze è “bischero”. Tutti gli italiani sanno che a Firenze lo si usa per indicare in modo bonariamente offensivo una persona dotata di poca intelligenza. Conoscete l’origine di questa parola? I Bischeri erano una ricca famiglia fiorentina, che nel XIII secolo, aveva le proprie case tra le attuali via dell'Oriuolo e piazza del Duomo, esattamente a quell'incrocio che ancora oggi porta il nome di “Canto dei Bischeri”. Quando si cominciò la costruzione di Santa Maria del Fiore, la nuova e più grande Cattedrale avrebbe dovuto occupare quell’area e perciò la Repubblica di Firenze richiese ai Bischeri l’acquisto dei loro palazzi a un ottimo prezzo di indennizzo, ma i Bischeri non cedettero, provando a tirare sul prezzo. Avvenne allora che le loro case furono semplicemente espropriate o, secondo un’altra versione, furono distrutte da un incendio; fatto sta che i Bischeri alla fine rimasero senza case, senza denari e con una brutta fama…
L’infamia che ricadde sul loro nome (che dura tutt’oggi) li costrinse addirittura ad allontanarsi da Firenze. Tornarono solo nel Cinquecento, ma mutando il loro nome in Guadagni.
Se volete vedere i loro volti, li potete ammirare nel Museo dell’Opera, nella Sala della Maddalena, ai piedi di Santa Caterina di Alessandria, nella pala che commissionarono a Giovanni del Biondo alla fine del Trecento. Vi sembrano intelligenti?