Opera Magazine
14/11/2017
L'evoluzione dei ceriscultura della Cattedrale
Il progetto dei ceriscultura di Giuseppe Rosini e lo stato del loro completamento all'interno della Cattedrale: un progetto che unisce storia, fede, sapienza artistica ed artigiana.
Abbiamo già avuto modo di parlare dei ceri installati in cattedrale e delle loro particolarità, o meglio unicità: opere in equilibrio tra scultura, design e artigianato, create da Giuseppe Rosini, inventore dei ceriscultura. Ma più che decorazioni e creazione di singoli elementi, si dovrebbe parlare di vero progetto di ampio respiro che coinvolge il Battistero e l’intera Cattedrale.
Un progetto pensato e messo in pratica nel corso degli ultimi anni, che oggi entra nella fase finale, con gli interventi aventi ad oggetto i candelieri in marmo posti nelle edicole delle statue degli apostoli, che contraddistinguono la zona del presbiterio e delle navate laterali.
Una coppia di candelieri originali custoditi in sagrestia, "ri-accoppiati" - prima della pulitura - in vista del lavoro di creazione dei nuovi ceriscultura per le edicole della Cattedrale.
I nuovi ceriscultura, fin dalla loro forma, si basano su di un concept che prevede un design a metà strada tra moderno e tradizionale, con texture scolpite a mano richiamano il concetto dell’innalzamento e delle difficoltà del percorso verso l’ascensione, in una riproposizione artistica di una serie di significati religiosi che si intrecciano l’uno con l’altro.
Come la differenza concettuale fra i ceriscultura presenti sulle navate e quelli che "accompagnano" le statue degli apostoli: i primi, ai piedi delle statue dei profeti precursori del Messia, sono vere e proprie sorgenti di luce, mentre i secondi la ricevono, così come gli apostoli ricevono la parola di Cristo. E' così che le creazioni, modellate a mano secondo una visione personale, restituiscono un risultato esteticamente affascinante ed originale.
Un lavoro dove manualità, ingegno, abilità artistica e immaginazione rivestono un ruolo fondamentale, in un ideale continuum con il luogo di riferimento, proprio sotto la cupola del Brunelleschi. La ricerca di un'uniformità estetica e di un'armonia di proporzioni è infatti fondamentale per la riuscita e il completamento di un lavoro di ampio respiro, che va avanti dal 2011, e che ha progressivamente trasformato l'interno della Cattedrale e del Battistero migliorandone la percezione complessiva.
La mappa aggiornata dei ceriscultura installati in Cattedrale in sostituzione dei ceri in plastica (in verde, viola, rosa e rosso).
Il lavoro ormai pluriennale di Giuseppe Rosini è giunto ad un nuovo punto di svolta, con l'approssimarsi della realizzazione della serie di ceriscultura ideata per le edicole, seguendo un criterio di proporzionalità tra dimensioni delle statue e relativi ceri e candelieri.
Un processo creativo che si è basato su una ricerca in collaborazione con l'archivio fotografico dell'Opera di Santa Maria del Fiore, sulla successiva catalogazione di tutti i candelieri, sullo smontaggio e il trasferimento di quest'ultimi per il corretto accoppiamento, infine su un'operazione di pulitura degli oggetti interessati, per i quali sono state realizzate a mano le nuove corone in ottone, fedele riproposizione delle originali anticamente in uso. Un lavoro articolato e curato nel dettaglio che permetterà così il riallestimento originale delle edicole della Cattedrale.
Giuseppe Rosini e la lavorazione di un modello di ceroscultura per le edicole del Duomo.
L'intera serie prevista andrà così a completare un insieme di creazioni che è nato da un'idea dell'Arcivescovo di Firenze, Cardinale Giuseppe Betori, ed è stato promosso dal Capitolo Metropolitano fiorentino con il contributo di Mons. Giancarlo Corti, avallato dall'Opera di Santa Maria del Fiore attraverso il coordinamento e la supervisione dell'architetto Beatrice Agostini, e con il lavoro di ricerca di Giuseppe Giari per la parte fotografica.
Nel corso delle prossime settimane - con la realizzazione delle nuove padelle create a mano e il montaggio dei ceriscultura - si concluderà questa fase di completamento del lavoro, per raggiungere così l'obiettivo finale: donare un insieme di opere organiche che possa combinare funzionalità liturgiche, estetica e innovazione all'interno del luogo simbolo dell'ingegno fiorentino.