Donatello, Profeta Geremia
- Autore
- Donatello
- Data
- 1427-1436
- Collocazione
- Galleria del Campanile
- Collocazione originaria
- Campanile di Giotto, lato ovest, nicchia
- Materia
- Marmo bianco
- Tecnica
- Scultura
- Dimensioni
- Altezza: 194 cm; Larghezza: 63,5 cm; Profondità: 55 cm;
- Schede di catalogo
- Geremia (lato ovest)
Capolavoro rinascimentale in marmo bianco scolpito da Donatello tra il 1423 e il 1436, raffigurante il profeta Geremia e proveniente dal Campanile di Giotto, dalla seconda nicchia da destra del prospetto occidentale, (dove fu trasferita nel 1464 dal lato nord). Due iscrizioni, forse successive, identificano autore e soggetto: sulla fine base “Donatelli” (“di Donatello”) e “GE<re>MIA” nel cartiglio tenuto dalla figura.
Donatello ha rappresentato il profeta come un uomo sui cinquant’anni, con corpo possente, in posa eretta, leggermente in torsione e arretrante, il peso appoggiato sulla gamba destra e la testa rivolta a sinistra. È ammantato di una grande tunica, che lo avvolge sulle spalle, lasciando scoperto una porzione del torace, il braccio destro e le gambe. La mano destra è aderente al corpo e la mano si stringe alla coscia, la sinistra è sollevata a tenere il cartiglio con il nome e insieme un lembo della veste. Il volto è caratterizzato dallo straordinario naturalismo di Donatello: la chioma spettinata e la barba leggera gli conferiscono un aspetto ruvido, i lineamenti aspri sono contratti in un sentimento di triste preoccupazione, ma anche di fermezza. La possanza fisica e lo sguardo fisso sull’orizzonte, la posa stessa, come di stabile difesa, fanno sì che nel suo insieme la figura esprima grande forza e dignità morale.
Donatello ha cercato di esprimere nel marmo quanto si legge nel libro biblico di Geremia: egli è infatti il profeta mal voluto dal suo popolo, cui per comando divino (e così rinunciando al proprio quieto vivere) annunciò in un periodo di pace e prosperità l’imminente asservimento a Babilonia.