Maestro di Sant'Agata e Jacopo del Casentino, Stendardo di sant'Agata
- Autori
- Maestro di Sant'Agata - Jacopo del Casentino
- Data
- 1290-1350 ca.
- Collocazione
- Sala delle navate
- Collocazione originaria
- Cattedrale
- Materia
- Legno, pigmenti a tempera, oro
- Tecnica
- Sagomatura, pittura, doratura, punzonatura
- Dimensioni
- Altezza: 91,5 cm; Larghezza: 51 cm; Spessore: 8 cm;
Stendardo bifronte, per la processione dai canonici del Duomo, raffigurante sant'Agata su entrambe le facce: il lato anteriore è di mano di di un maestro anonimo che prende nome convenzionale da quest'opera (circa 1275) e quello posteriore di Jacopo del Casentino (prima metà del XIV secolo). Nella Firenze del medioevo il 5 febbraio, giorno dedicato a sant'Agata, la città era attraversata da una processione condotta dai canonici del Duomo, che si concludeva all'interno della Cattedrale, per una solenne messa davanti all'altare della Croce, dove erano custodite le reliquie della santa. Lo stendardo era oggetto di una forte devozione popolare, per la protezione che si credeva assicurasse contro gli incendi. Originariamente dipinto solo sul recto, intorno al 1320 lo stendardo fu decorato anche sul verso, quando il pittore Jacopo del Casentino fu incaricato di realizzare una replica dell'immagine di sant'Agata sul retro della tavola; pur ispirandosi all'originale, realizzato circa cinquant'anni prima con uno stile bizantineggiante, Jacopo del Casentino mostra nettamente la sua formazione giottesca nella maggiore dolcezza dell'incarnato, e nella maggior vigoria plastica ed espressiva.