Tino di Camaino, Angeli dal sepolcro di Antonio d'Orso
- Autore
- Tino di Camaino
- Data
- 1324
- Collocazione
- Sala delle navate
- Collocazione originaria
- Cattedrale, controfacciata, monumento funebre di Antonio d'Orso
- Materia
- Marmo bianco
- Tecnica
- Scultura
- Dimensioni
- Altezza: 10,5 cm | 11 cm; Larghezza: 59 cm | 60 cm; Spessore: 10,5 cm | 11 cm;
Questi due rilievi marmorei raffiguranti due angeli reggidrappo facevano parte dello smembrato monumento sepolcrale al Vescovo Antonio d'Orso nella controfacciata di Santa Maria del Fiore, di Tino di Camaino. Il vescovo Orso morì nel 1321, e lasciò per volontà testamentaria denaro per vestire cento bisognosi e per realizzare il suo monumento sepolcrale, che fu completato entro il 1324. Prese incarico dell'attuazione delle sue volontà il giureconsulto e letterato preumanista Francesco da Barberino, a cui si devono sia la scelta della prestigiosa committenza a Tino di Camaino che l’elaborazione del progetto iconografico del monumento. Già nel 1379 però, a seguito del completamento della navata centrale della Cattedrale, la tomba fu rimossa dalla controfacciata e, ridotta nella forma attuale, fu trasportata nella navata destra. Nel 1841 fu riposta nella sua collocazione originaria, ma priva degli angeli.
Alla fine dell’Ottocento i due angeli furono prelevati dai depositi e donati alla famiglia Torrigiani per il sostegno dato alla costruzione della nuova facciata della cattedrale. L’Opera di Santa Maria del Fiore li ha riacquistati nel 2016.
L'iconografia dell'angelo reggidrappo è antica e diffusa; Tino ha certamente tratto ispirazione dagli angeli reggidrappo di Arnolfo nell’antica facciata, ma nel contesto del monumento sepolcrale essi sembrano tenere le tende del baldacchino posto sopra il catafalco del Vescovo. Il vescovo è ritratto sì seduto, ma morto, come si usava disporre le salme dei notabili in occasione delle celebrazioni funebri.