Giovanni del Biondo, Santa Caterina d’Alessandria e storie della sua vita
- Autore
- Giovanni del Biondo
- Data
- 1378-1410 ca.
- Collocazione
- Sala della Maddalena
- Collocazione originaria
- Cattedrale, Cappella della Famiglia Bischeri (di fronte alla Porta dei Canonici)
- Materia
- Legno, pigmenti a tempera, oro
- Tecnica
- Sagomatura, intaglio, pittura, doratura, punzonatura
- Dimensioni
- Altezza: 234 cm; Larghezza: 117 cm; Spessore: 7 cm;
Questa splendida pala d’altare raffigurante santa Caterina d’Alessandria venerata dai committenti, con ai lati scene della sua vita è proviene dalla Cappella Bischeri, in Cattedrale, e fu commissionata da Noferi di Giovanni di Bartolomeo de’ Bischeri all’importante pittore toscano Giovanni del Biondo nel 1370.
Secondo la leggenda, santa Caterina d’Alessandria, giovane e colta principessa cristiana vissuta ad Alessandria d’Egitto tra il III e il IV secolo, fu martirizzata mediante decapitazione all’età di diciotto anni, per aver rifiutato di adorare gli dèi pagani e di sposare l’imperatore. Prima dell’esecuzione, venne condannata al supplizio della ruota dentata, che però si spezzò miracolosamente al suo tocco — episodio cui allude l’attributo iconografico visibile accanto a lei nel dipinto. Il pittore l'ha rappresentata qui assisa in trono, coronata e sontuosamente vestita di seta ricamata d’oro con un libro in una mano e con, ai piedi, devotamente genuflessi e a mani giunte in preghiera, il committente Noferi e i suoi due figli, Bartolomeo e Giovanni. I Bischeri, il cui stemma compare in basso, erano un’importante famiglia fiorentina con grande potere economico e politico. Secondo quanto risulta dal testamento di Noferi, datato 1407, intorno a quell'anno il dipinto fu collocato nella cappella familiare in Duomo, posta di fronte alla Porta dei Canonici. In quell'occasione la tavola fu ampliata, aggiungendo le scene di vita della santa ai lati e, in alto, i santi apostoli Bartolomeo e Giovanni, protettori per omonimia, ciascuno, di uno dei due figli. Un'iscrizione posta nel gradino inferiore riporta il nome degli effigiati, come a presentarli alla santa e porli sotto la sua protezione: “QUESTI SONO N(OFERI) BISCHERI MESSERE B(ARTOLOMEO) E G(IOVANNI) SUOI FIGLIUOLI”.