Girolamo Ticciati, Gloria di san Giovanni Battista
- Autore
- Girolamo Ticciati
- Data
- 1732
- Collocazione
- Cortile del Ticciati
- Collocazione specifica
- Parete destra
- Collocazione originaria
- Battistero di San Giovanni, scarsella
- Materia
- Marmo bianco
- Tecnica
- Scultura
- Schede di catalogo
- Altare barocco del Battistero
Questo grande gruppo scultoreo, raffigurante san Giovanni Battista innalzato al cielo tra due angeli reggicandelabro è opera di Girolamo Ticciati del 1732 e, insieme alle due aquile di Calimala e al rilievo con il Banchetto di Erode sottostanti, costituiva l’apparato barocco per l’altare del Battistero. Gli altari del Battistero furono rinnovati nel XVIII secolo su iniziativa dell’Arte di Calimala, che per secoli fu la responsabile degli abbellimenti dell’edificio. Le sculture dell'altare furono rimosse nel 1912. La complessa decorazione realizzata dal Ticciati, qui in parte ricostruita, vuole glorificare san Giovanni Battista, patrono di Firenze e al quale il Battistero è dedicato. Sotto la mensa dell’altare il rilievo con il Banchetto di Erode raffigura la vicenda finale della vita terrena di Giovanni: la giovane Salomè presenta al re la testa decapitata del santo, che lei ha fatto uccidere. Ma, sopra l’altare, vediamo Giovanni accedere alla vita eterna tratto sopra le nubi a contemplare Dio. Gesù chiamerà Giovanni “una lucerna che arde e risplende” e qui lo vediamo innalzato al cielo tra due angeli che, un tempo, reggevano candele, le quali, a loro volta, riverberavano lampeggiando sulla figura marmorea del patrono: nella posizione originale, sopra la figura di Giovanni i fedeli vedevano significativamente in asse il grande e antico mosaico raffigurante Cristo in gloria.