Rilievo con stemmi, motto e imprese
- Autore
- Maestranze fiorentine
- Data
- 1537-1569, 1843
- Collocazione
- Cortile del Ticciati
- Collocazione specifica
- Porta del Bookshop, sopra
- Materia
- Pietra serena
- Tecnica
- Scultura
- Dimensioni
- Altezza: 180 cm; Larghezza: 170 cm;
- Schede di catalogo
- Stemma dell'Opera di Santa Maria del Fiore
Al di sopra di quella che oggi è la porta del Bookshop e che, come ricorda l’iscrizione, era l’ingresso al Museo del 1891, campeggia un grande bassorilievo in pietra serena. La decorazione, ricca e articolata, è composta da diversi elementi. Ai lati, due cartelle riportano lo stemma dell’Opera del Duomo: l’Agnus Dei con il trigramma "OPA". Al centro, nella parte inferiore, si legge un lacerto di iscrizione in latino, mentre più in alto, all’interno di una cornice a serliana, spicca un grande scudo con inciso il trigramma dell’Opera. Lo scudo è decorato con cartocci, sormontato da tre piume e chiuso alle estremità da diamanti. Nastri e girali si intrecciano intorno, mentre in basso si distinguono due teste di capricorno. Ai lati, infine, si trovano due vasi portafiamma. Ma questo non è l’aspetto originale del rilievo: sappiamo che nel 1843 le palle dello stemma della famiglia Medici furono scalpellate via dallo scudo e sostituite con il trigramma dell’Opera. Il rilievo infatti, come si deduce anche stilisticamente, era stato realizzato tra il 1567 e il 1569, durante il regno del Granduca Cosimo I, e testimoniava la sottomissione dell’Opera al nuovo governo. Di Cosimo I restano ancora distinguibili alcuni elementi simbolici, come il diamante e le piume, il capricorno della sua impresa e il motto condiviso con la consorte Eleonora di Toledo: Videbunt iusti et laetabuntur (dal Libro di Giobbe, 22, 19).