Giotto, Madonna di San Giorgio alla Costa
- Autore
- Giotto di Bondone
- Data
- 1295 ca.
- Collocazione
- Sala dei frammenti
- Collocazione originaria
- Firenze, Chiesa di San Giorgio all Costa
- Materia
- Pigmenti a tempera, tavola, oro
- Tecnica
- Pittura, doratura
- Dimensioni
- Altezza: 180 cm ca.; Larghezza: 90 cm ca.;
Dipinto a tempera su tavola, con fondo oro, attribuito dalle fonti antiche e dalla critica moderna a Giotto, databile al 1295 ca., proveniente dalla chiesa fiorentina di San Giorgio alla Costa e in ora deposito presso il Museo dalle collezioni dell’arcidiocesi di Firenze.
Il dipinto, la cui sagoma è stata resecata in questa forma nel 1705, e che in origine era più grande e cuspidato, raffigura la Madonna in trono, sostenente il Bambino, affiancata da due angeli. La Vergine ha una volumetria ampia e avvolgente e lo sguardo dolce che esprimono un umanissimo senso di maternità, mentre il Bambino è togato, reca in una mano il rotolo della legge, che lo dice Verbo incarnato e con la destra benedicente fa il gesto del tre, a indicare la sua natura divina di Persona della Santissima Trinità. Il trono è in marmi intarsiati a mosaico e richiama simbolicamente un’architettura ecclesiale: Maria è madre e immagine della Chiesa, Cristo ne è il capo. Gli angeli ai lati del trono rimandano a quelli descritti nella Bibbia a ornamento dell’arca dell'alleanza dove il popolo eletto conservava le tavole della legge, per significare che Maria è la nuova arca, che ha contenuto il verbo incarnato. Questa Madonna col Bambino è per cultura, tempo e stile molto vicino alla statua di medesimo soggetto, detta Madonna “dagli occhi di vetro” di Arnolfo, per la facciata della Cattedrale (ora nel Museo) e così anche i marmi del trono richiamano da vicini quelli della stessa facciata medievale, i cui frammenti sono nel museo.
Il dipinto è stato colpito dall’esplosione dell’attentato terroristico dei Georgofili: durante il restauro una scheggia è stata lasciata a monito nel petto dell’angelo a destra dell’osservatore.