Battistero di San Giovanni
N.b. Si avvisano i visitatori che i mosaici della volta del Battistero non sono visibili poiché interessati da lavori di restauro.
Il Battistero di San Giovanni sorge di fronte alla Cattedrale ed è l’antico centro religioso e civile della città, nonché un capolavoro del romanico italiano. Il monumento che vediamo oggi fu consacrato nel 1059 da papa Niccolò II ed è forse frutto dell'ampliamento di un primitivo Battistero del IV-V secolo, ma dal medioevo al passato recente si è creduto che fosse un antico tempio pagano dedicato al dio Marte, convertito in chiesa in epoca cristiana.
Il “bel San Giovanni” (come lo chiamò Dante), è un edificio a pianta ottagonale largo 25,6 metri, su cui s’innesta un corpo absidale a ovest, ordinato su tre livelli verticali e concluso da una doppia volta, costituita da otto vele interne su cui insiste un tetto a prisma di altrettanti lati. Le pareti sono rivestite in marmi bianchi e verdi a disegni geometrici e si aprono su tre portali e ventiquattro finestre. All’interno, ciascun lato è scandito da trabeazioni tra coppie di semi pilastri e sostenute da colonne antiche, mentre al secondo livello c’è un matroneo.
Una splendida decorazione musiva, realizzata tra il XIII e il XIV secolo, ricopre interamente la volta, la scarsella, alcune parti dei matronei, i loro parapetti e altri luoghi delle pareti. Questi mosaici furono cominciati da maestri di scuola bizantina e furono poi condotti e terminati da grandi maestri toscani del Duecento e del Trecento, tra i quali Cimabue, Coppo di Marcovaldo, Meliore. I mosaici della volta sono dominati nelle tre sezioni a ovest da un’enorme figura di Cristo giudice tra il Paradiso dei beati e l’Inferno dei dannati. Nei registri orizzontali dei cinque spicchi restanti si vedono rappresentate, dall’alto verso il basso: le gerarchie angeliche, le storie della Genesi, quelle del patriarca Giuseppe, poi di Cristo e infine quelle di San Giovanni Battista. I magnifici tappeti marmorei del pavimento sono opera di maestranze toscane dell’inizio del XIII secolo, che s’ispirano a quei manufatti tessili mediorientali che commerciavano i mercanti dell’Arte di Calimala, la gilda che sovrintendeva al tempio.
L’interno è ulteriormente impreziosito da arredi liturgici gotici e sepolcri romani e medievali, tra i quali il monumento al cardinal Baldassarre Coscia, capolavoro rinascimentale di Donatello e Michelozzo.
Gli accessi furono dotati di tre bellissime porte bronzee (i cui originali sono oggi al Museo): la Sud, istoriata con episodi della vita del Battista, che fu realizzata tra il 1330 e il 1336 da Andrea Pisano; la Nord, con storie di Cristo, di Lorenzo Ghiberti, del 1403-1424; e la Est, ribattezzata “Porta del Paradiso”, opera somma e oramai pienamente rinascimentale dello stesso Ghiberti, istoriata con dieci storie dell’Antico Testamento.
All’interno e all’esterno del Battistero si trovavano originariamente anche altre importanti opere d’arte, oggi conservate nel Museo dell'Opera del Duomo, tra cui la Maddalena di Donatello, la Croce di Pollaiolo, l’Altare d’argento, i ricami del Parato di San Giovanni, i gruppi statuari di Rustici, Sansovino e Danti, oltre alle già citate porte.
Accessibilità
Il Battistero è accessibile anche per le persone con difficoltà motoria. Salvo esaurimento dei posti è possibile riservare l'ingresso gratuito per la persona con difficoltà, scrivendo alla mail accessibilita@duomo.firenze.it oppure rivolgendosi direttamente alla cassa di Piazza Duomo 14, secondo disponibilità, a fronte di un documento di certificazione. L’eventuale gratuità per l’accompagnatore è soggetta ad ulteriori considerazioni. Per questioni di privacy la conversazione via mail verrà cancellata. Per eventuali persone paganti da abbinare si chiede gentilmente di effettuare l'acquisto online. Per conoscere i progetti messi in atto dall’Opera del Duomo, visita la pagina Progetti per l’accessibilità.