Lastra tombale bifronte di sacerdote del Duecento e di Jacopo Cavalcanti
- Autore
- Maestranze fiorentine
- Data
- XIII sec., 1302
- Collocazione
- Scavi archeologici dell’antica basilica di Santa Reparata
- Collocazione specifica
- Area a sinistra dell'abside, lastra vericale
- Collocazione originaria
- Pavimento dell'antica basilica di Santa Reparata
- Materia
- Pietra serena, pigmenti, oro
- Tecnica
- Scultura, pittura, doratura
- Dimensioni
- Larghezza: 87 cm; Lunghezza: 224 cm; Spessore: 8 cm;
- Schede di catalogo
- Lastra tombale doppia del canonico Jacopo Cavalcanti
Lastra tombale rettangolare, composta di due frammenti, in pietra serena, lavorata in tempi diversi su entrambe le facce, di cui una con tracce di cromia e doratura. La lapide appartiene a una sepoltura dell’antica basilica di Santa Reparata, ed è stata ritrovata in occasione della campagna di scavi archeologici del 1965-1973.
La lastra apparteneva alla tomba parietale di un anonimo ecclesiastico del XIII (1280 ca.)e fu riutilizzata, scolpendola sull’altro lato e riprofilandola, per la sepoltura pavimentale del canonico Jacopo Cavalcanti.
Il lato più antico reca scolpito, entro una profonda scorniciatura, in bassorilievo, l’effigie di un anonimo religioso giacente su un cataletto a fondo blu, con il capo su un cuscino con tracce di rosso e un drappo pendente sul lato inferiore. Il defunto ha le mani incrociate sul davanti e la testa, appena reclinata, sono molto consunte (la testa sembra presentare i segni di una tonsura). La figura indossa un piviale ornato sull’orlo inferiore, nell’orlo delle maniche e sul petto con ricami dorati con tondi; quelli dell’orlo inferiore recano figure di aquile (un riferimento allo stemma dell’arte di Calimala che patrocinava il Battistero?).
Sull’altro lato si trova la lastra tombale identificata dall'iscrizione nel perimetro in lettere capitali gotiche: è la sepoltura di Jacopo Cavalcanti, canonico, pievano di San Martino, morto nel 1302. Il Cavalcanti è effigiato sdraiato, in abiti religiosi, volto affilato e tonsura, all'interno di un’edicola ornata da pinnacoli, sormontata da due stemmi della famiglia di appartenenza. I Cavalcanti erano una delle famiglie più potenti di Firenze e furono esiliati l’anno stesso della morte di questo loro membro appartenente al clero.