Vincenzo de’ Rossi, San Matteo
- Autore
- Vincenzo De' Rossi
- Data
- 1573-1580
- Collocazione
- Cattedrale di Santa Maria del Fiore
- Collocazione specifica
- Interno, navata centrale, uqarta campata, pilastro destro, edicola
- Materia
- Marmo bianco
- Tecnica
- Scultura
- Schede di catalogo
- San Matteo di Vincenzo de' Rossi
Scultura marmorea raffigurante san Matteo evangelista, opera di Vincenzo de’ Rossi del 1573-1580. L’evangelista è rappresentato a dimensioni maggiori del naturale, con lunga barba e vestito di tunica, intento a scrivere il proprio vangelo, assistito da un angelo, (figura del Tetramorfo a lui associata), che lo aiuta a sostenere il grosso volume e gli porge il calamaio dove il santo intinge la penna.
La statua fa parte di una (incompiuta) serie di statue realizzate per la cattedrale fiorentina nel XVI secolo, raffiguranti gli Apostoli, che fu avviata da Michelangelo, con il non-finito San Matteo (ora alla Galleria dell’Accademia di Firenze) e poi condotta da Jacopo Sansovino, Baccio Bandinelli, Andrea Ferrucci, Benedetto da Rovezzano, Giovanni Bandini e da Vincenzo de’ Rossi, autore, oltre che della presente, anche del San Tommaso. I tabernacoli che le accolgono, disegnati dall'Ammannati, furono messi in opera nel 1573.
Il ciclo fa parte degli interventi di rinnovamento della Cattedrale promossi nel Cinquecento prima dal governo repubblicano e poi da quello granducale. Il significato di questa serie di grandi apostoli è legato al concetto di chiesa “apostolica” cioè fondata sul mandato di Cristo agli apostoli (Matteo 28, 16-20). In questo senso, il loro essere inserite organicamente nell’architettura - pilastri e pareti - allude simbolicamente alla Chiesa come '”edificio spirituale” di cui i santi apostoli sono membra e “pietre vive” (Prima Lettera di San Pietro, 4-5).