Agnolo Gaddi, Vetrata con i santi Giovanni Battista, Luigi, Miniato e altri
- Autori
- Agnolo Gaddi - Leonardo di Simone
- Data
- 1394
- Collocazione
- Cattedrale di Santa Maria del Fiore
- Materia
- Vetro, piombo, pigmenti
- Tecnica
- Piombatura, pittura
- Dimensioni
- Altezza: 1000 cm; Larghezza: 245 cm;
Vetrata realizzata nel 1394 (sebbene la prima commissione risalisse al 1388) da Leonardo di Simone, maestro vetraio e monaco vallombrosano, su cartone di Agnolo Gaddi, uno dei più importanti pittori del tempo. La vetrata è parte di un gruppo di quattro, simili per forma e iconologia, che ornano le bifore della terza e della quarta campata, delle navate meridionale e settentrionale. Queste vetrate sono di forma allungata e ogivale, sono spartite orizzontalmente lungo la mezzeria, e ordinate in tre registri orizzontali, per un totale di sei scomparti, all’interno dei quali sono raffigurati altrettanti santi, posti eretti dentro edicole a tabernacolo/tempietto. Pur nelle differenze stilistiche dei maestri vetrai che poi le misero in opera, si ammira in questo gruppo di opere il genio di Agnolo Gaddi sia nel disegno “accuratissimo e fine” che nell’uso, per la prima volta in vetrate italiane, dei complessi baldacchini già presenti nelle vetrate nordiche e mutuati dalle coeve pitture nostrane ad affresco.
In questa vetrata sono raffigurati, entro una doppia bordatura con i gigli di Francia e fiori, dall’alto verso il basso: san Giovanni Battista, protettore di Firenze, con capelli e barba lunghi, piedi scalzi, pelle di cammello, manto violaceo e croce; san Luigi re, anziano e barbuto, con corona, spada, globo dorato e manto con i gigli di Francia. Nel registro mediano, a sinistra c’è san Barnaba, anziano e barbuto, con veste dorata, un tomo rosso e la palma del martirio: nel giorno della sua festa, l’11 giugno, del 1289, i guelfi fiorentini vinsero la battaglia di Campaldino. Accanto a lui san Vittore I papa, in abiti pontificali, a ricordare la battaglia di Cascina, vinta dalle truppe fiorentine contro quelle pisane, il 28 luglio, giorno dedicato a questo santo, del 1364. Nella fascia inferiore si riconoscono, a sinistra, sant'Antonio abate, anziano, con barba lunga canuta, bastone ferulo nella destra e un libro nella sinistra, vestito di un abito monacale e ricoperto da un piviale. Accanto a lui c’è Reparata, giovane santa martire, protettrice di Firenze, con corona, manto regale color porpora e palma del martirio. Secondo la leggenda, invocata da san Zanobi, aiutò le truppe di Stilicone a sconfiggere gli invasori barbari di Radagaiso, che assediavano Firenze nel 406 (battaglia di Fiesole).