Baccio Bandinelli, Altare e recinto del coro della Cattedrale
- Autori
- Giuliano di Baccio d'Agnolo (Giuliano Baglioni) - Baccio Bandinelli (Bartolomeo Brandini) - Giovanni dell'Opera (Giovanni Bandini)
- Data
- 1547-1572
- Collocazione
- Cattedrale di Santa Maria del Fiore
- Collocazione specifica
- Interno, area presbiteriale, al centro
- Materia
- Marmo bianco, marmo "breccia medicea"
- Tecnica
- Scultura
- Dimensioni
- Altezza: 150 cm ca.; Diametro: 2334 cm;
L’altare maggiore e il recinto del coro della Cattedrale furono realizzati nel 1547-1572 da Baccio Bandinelli e Giuliano di Baccio d’Agnolo su commissione del granduca Cosimo I, ma l’aspetto attuale è il risultato delle trasformazioni operate nel 1842 da Gaetano Baccani.
Il primo recinto del coro della cattedrale fu realizzato da Filippo Brunelleschi nel 1439 ed era stato messo in opera temporaneamente in legno; aveva la stessa forma ottagonale ma era di dimensioni appena inferiori dell’attuale e lo arricchiva un colonnato con trabeazione liscia. Nel 1519 si pensò di sostituirlo con uno in marmo e l’incarico fu affidato a Baccio d’Agnolo, Nanni d’Unghero e al Baccelli (le colonne sono forse quelle otto conservate nel "Teatro mediceo" del Museo). Nel 1547 il granduca Cosimo I diede incarico a Baccio Bandinelli e Giuliano di Baccio d’Agnolo di realizzarne uno definitivo in forme monumentali, che fu completato nel 1572. Il recinto fu realizzato in marmo bianco ed era ornato da 88 formelle con figure in bassorilievo (profeti? personaggi dell’Antico testamento? filosofi?) tra specchiature in breccia medicea (che nel programma originario dovevano invece accogliere storie in bassorilievo). Al di sopra, un imponente colonnato sosteneva un grande architrave liscio a cornicione, coronato da una balaustra costituita da balaustri. Questa trabeazione era intervallata al centro dei lati cardinali da grandi arconi a tutto sesto ornati nell’intradosso da cassettoni. Tutto intorno correva una ghirlanda di lumi. Il colonnato fu smontato nel XIX secolo e venduto, eccetto un arcone, che ora è esposto nel Museo (sala delle navate); in quell’occasione furono rimossi anche 24 dei rilievi con figure del perimetro esterno (Museo, sala del coro). Oltre ai bassorilievi di Baccio Bandinelli e del suo allievo Giovanni “dell’Opera” Bandini, l’originaria decorazione plastica prevedeva le colossali sculture di Dio Padre benedicente e di Cristo morto sorretto da angeli, che stavano sopra l’altare e che furono portate dal Baccani a Santa Croce. Due figure di Adamo ed Eva ai lati dell’albero stavano sul retro dell’altare e sono oggi al Bargello.
Il programma iconografico è elaborato. L’area perimetrata e la mensa rappresentano il cuore della liturgia della Cattedrale. La forma ottagonale della pianta riprende il perimetro del Battistero e, come quello, allude all’”Ottavo giorno”, ovvero all’eternità, la domenica eterna che è promessa dalla fede cristiana ai giusti. A questa salvezza e beatitudine infinita si accede attraverso il sacrificio di Cristo, che si ripete sulla mensa dell’altare nel Sacramento eucaristico (e che era rappresentato nei marmi di Bandinelli dal Dio Padre che benediceva il corpo del Figlio morto sottostante). Le figure in bassorilievo, se si accetta l’ipotesi che raffigurino personaggi veterotestamentari, sarebbero allora coloro che l’avvento dell’era della salvezza, cioè l’incarnazione di Cristo, l’hanno preparata, ma senza poterla vedere (sono infatti rivolti verso l’esterno).