Andrea Ferrucci, Monumento funebre di Marsilio Ficino
- Autore
- Andrea Ferrucci da Fiesole
- Data
- 1521-1522
- Collocazione
- Cattedrale di Santa Maria del Fiore
- Collocazione specifica
- Interno, navata destra, quarta campata, parete, a destra
- Materia
- Marmo bianco, marmo rosso
- Tecnica
- Scultura, incisione
- Dimensioni
- Altezza: 353 cm;
- Schede di catalogo
- Monumento funebre a Marsilio Ficino
Il monumento funebre al filosofo Marsilio Ficino (Figline Valdarno, Firenze, 20 ottobre 1433 – Careggi, Firenze, 1º ottobre 1499) fu realizzato nel 1521 da Andrea Ferrucci da Fiesole: il busto ritratto del defunto è posto in una nicchia in marmo rosso, all’interno di un'edicola e al di sotto si trova la targa con l’epitaffio. Il grande studioso di Platone e protagonista dell’Accademia medicea neoplatonica di Careggi fu anche canonico della Cattedrale perciò lo si vede ritratto in abiti canonicali. I tratti del volto, imberbe, con profilo tagliente, furono desunti dai molti esistenti (tra cui quello famoso del Ghirlandaio nella Cappella Tornabuoni di Santa Maria Novella). Il filosofo è immaginato volgersi in contemplazione verso la luce del sole che spiove dalle vetrate del tamburo della cupola, la quale trascende nell'immaginazione artistica nella luce del Divino, al quale il pensatore sembra offrire il grande tomo che tiene tra le mani, evidentemente la propria opera. Non è un caso che la luce rivesta questa importanza nel monumento, giacché per la filosofia neoplatonica cristiana di Ficino il fenomeno luminoso è “immagine” di Dio trascendente.
Il monumento fu realizzato a più di vent’anni dalla morte del Ficino per ragioni politiche legate all’amicizia che legò il filosofo alla famiglia Medici. Dopo la cacciata di Piero di Lorenzo Medici si dovette attendere la reggenza del Cardinal Giulio Medici perché a fosse lecito commissionare un monumento funebre nella Cattedrale a questo gigante della cultura fiorentina, che andasse ad incrementare la serie dei monumenti ai grandi della storia di Firenze del pantheon allestito nelle navate del Duomo.