Nanni di Bartolo (attr.), Profeta detto Poggio Bracciolini
- Autore
- Nanni di Bartolo, detto "il Rosso"
- Data
- 1419-1420 ca.
- Collocazione
- Cattedrale di Santa Maria del Fiore
- Collocazione specifica
- Interno, navata sinistra, prima campata, nicchia di edicola
- Collocazione originaria
- Facciata medievale, testata laterale sinistra, secondo livello, edicola
- Materia
- Marmo bianco
- Tecnica
- Scultura
Statua in marmo bianco raffigurante un profeta non identificato (che per un’infondata tradizione è identificata con il ritratto dell’umanista Poggio Bracciolini), è un’opera del 1420 ca. attribuita a Nanni di Bartolo e proveniente dall’antica facciata medievale della Cattedrale (fu collocata nell’attuale edicola in finto marmo nel 1589 dopo che quella fu smantellata).
Il profeta è su una base poligonale ed è raffigurato in piedi, mentre si volta verso il basso a destra e svolge con le mani un rotolo con un’iscrizione in caratteri immaginari. La figura indossa un’ampia veste e un camice con orli ricamati. È un uomo magro, prossimo all’anzianità, sbarbato e con i capelli diradati e corti, il volto segnato da rughe, l’espressione fiera e serena.
Gli studiosi hanno molto dibattuto sull’identità di questo profeta e su chi fosse il suo autore. Sono stati fatti i nomi di Bernardo Ciuffagni, forse in collaborazione con Donatello, di Nanni di Banco e, più recentemente, del giovane Nanni di Bartolo, che si sarebbe ispirato al "profeta imberbe" di Donatello.
Si tratta di un’opera che ben esprime i valori dell’umanesimo cristiano del primo Rinascimento fiorentino: il profeta è immaginato con i tratti del filosofo antico, cioè del sapiente, esempio di virtù morali e spirituali, che si rivolge ad un immaginario auditorio per invitarlo al timore di Dio.