Bernardo Ciuffagni, Profeta Isaia
- Autore
- Bernardo Ciuffagni
- Data
- 1424
- Collocazione
- Cattedrale di Santa Maria del Fiore
- Collocazione specifica
- Interno, navata destra, terza campata, nicchia di edicola
- Collocazione originaria
- Facciata medievale, secondo livello
- Materia
- Marmo bianco
- Tecnica
- Scultura
- Materia
- Marmo bianco
Statua in marmo bianco raffigurante il profeta Isaia, scolpita da Bernardo Ciuffagni nel 1424 e proveniente dalla facciata medievale della Cattedrale. Quando nel 1587 questo incompiuto fronte architettonico fu smantellato, la statua fu sistemata all’interno, nell’attuale edicola marmorea disegnata da Bartolomeo Ammannati. Il profeta ha dimensioni maggiori del naturale, è in piedi ed ha l’aspetto di un uomo di età avanzata, con capelli corti e lunga barba fluente; volta lo sguardo verso sinistra con espressione accigliata. Ai piedi indossa calzari all’antica ed è vestito di un’abbondante tunica. In una mano tiene un rotolo aperto, che porta al petto, e nell’altra tiene chiuso sul fianco un libro.
Stilisticamente la figura mostra ancora il legame di Ciuffagni con la tradizione tardo gotica (soprattutto nel linearismo del panneggio) ma nel naturalismo del volto si riconosce un’apertura al “rinascimento” di Donatello.
Il soggetto iconografico è appropriato sia alla facciata della Cattedrale che al Campanile (per il quale secondo alcuni era stato commissionato): Isaia è uno dei quattro maggiori profeti biblici, autore dell’omonimo libro dell’Antico testamento. La teologia cristiana ha interpretato molti passi delle sue profezie come riferimenti al Cristo e la tradizione cristiana apocrifa lo ricorda martire. La sua opera profetica è di severo ammonimento per Gerusalemme e di continuo avviso ad affidarsi a Dio in preparazione a minacce imminenti; ciò spiega l’espressione dura del volto e l’incedere deciso della posa con cui è stato raffigurato. Si trattava quindi di un esempio di forza morale e di fede; l’opera aveva quindi un valore di richiamo alla pietà e alla virtù.