Benedetto da Maiano, Monumento funebre di Antonio Squarcialupi
- Autore
- Benedetto da Maiano
- Data
- 1490 ca.
- Collocazione
- Cattedrale di Santa Maria del Fiore
- Collocazione specifica
- Interno, navata sinistra, seconda campata, a parete, sotto la finestra
- Collocazione originaria
- Interno, area del presbiterio, sotto l'organo della sagrestia nord-est (detta "nuova" o "dei Canonici")
- Materia
- Marmo bianco, pigmenti
- Tecnica
- Scultura, pittura, incisione, campitura
- Dimensioni
- Altezza: 240 cm; Larghezza: 242 cm;
- Schede di catalogo
- Monumento funebre (cenotafio) di Antonio Squarcialupi
Il monumento marmoreo funebre all’organista Antonio Squarcialupi fu scolpito da Benedetto da Maiano (e/o la sua bottega?) verso il 1490, su commissione di Lorenzo il Magnifico, che fu anche autore dell’epitaffio. Lo Squarcialupi (Firenze, 27 marzo 1416 – 6 luglio 1480) fu tra i più importanti musicisti e compositori del suo tempo e fu per tutta la vita organista della Cattedrale, molto legato alla famiglia Medici. Questo monumento è in realtà un cenotafio, giacché lo Squarcialupi fu tumulato alla morte nella basilica medicea di San Lorenzo. Il monumento, un tempo posto sotto gli organi della Sagrestia dei Canonici, fu concepito come ideale pendant di quello di Giotto, nella prima campata. Entrambi questi monumenti rientravano nel progetto laurenziano di fare della Cattedrale un pantheon delle glorie fiorentine: un manifesto politico capace di narrare il primato culturale di Firenze. L’invenzione di questi monumenti, con il busto ritratto del defunto all’interno di un tondo e una grande targa rettangolare con l’epitaffio in capitali latine, riprende quella del monumento funebre a Brunelleschi di Buggiano e questa serie sarà ripresa e completata nell’Ottocento con quelli di Arnolfo e De Fabris.
Squarcialupi è raffigurato appena più giovane di come doveva apparire alla morte, ma i tratti sono molto caratterizzati e riprendono certamente le sue reali fattezze. L'organista è immaginato in abiti del suo tempo, in posa rigidamente frontale e con volto sereno, come se fosse in contemplazione, per sempre, sotto gli organi che aveva suonato per quasi tutta la vita. Da quella posizione originaria fu rimosso nel 1495 al tempo della cacciata dei Medici e fu rimontato, ma nelle navate, solo nel 1512.