Il Buggiano, Monumento funebre di Filippo Brunelleschi
- Autore
- Andrea di Lazzaro Cavalcanti, detto il Buggiano
- Data
- 1446-1448
- Collocazione
- Cattedrale di Santa Maria del Fiore
- Collocazione specifica
- Interno, navata destra, prima navata, parete, a destra
- Collocazione originaria
- Interno, navata destra, prima campata, al centro della parete
- Materia
- Marmo bianco, pigmenti
- Tecnica
- Scultura, incisione, campitura, pittura
- Dimensioni
- Altezza: 249 cm; Larghezza: 264 cm;
- Materia
- Marmo bianco, pigmenti
- Schede di catalogo
- Monumento funebre a Filippo Brunelleschi
Monumento funebre di Filippo Brunelleschi (Firenze 1377-15 aprile 1446), commissionato dall’Opera di Santa Maria del Fiore e realizzato a spese della famiglia da Andrea Cavalcanti, detto il Buggiano (suo figlio adottivo e discepolo), nel 1447-1448, con epitaffio del cancelliere umanista Carlo Marsuppini. Brunelleschi meritò l’onore di essere sepolto nella Cattedrale in quanto geniale capomastro del cantiere della Cattedrale, autore della Cupola e progettista della Lanterna.
Il monumento realizzato da Buggiano, composto dalla targa con l’epitaffio e dal busto ritratto del defunto entro un clipeo, è innovativo nella sua elegante chiarezza d'ispirazione classica. A questo monumento si ispireranno quelli del 1490 di Benedetto da Maiano per Antonio Squarcialupi e per Giotto e, nell’Ottocento, quelli per Emilio De Fabris e Arnolfo di Cambio.
I tratti fisionomici del volto di Brunelleschi furono forse desunti dalla maschera funebre (oggi nel Museo), nonché dalla memoria diretta del Cavalcanti stesso. In origine il monumento si trovava probabilmente al centro della parete, in corrispondenza della sepoltura di Brunelleschi, che fu ritrovata nel 1972 durante gli scavi dell'antica basilica di Santa Reparata (e che oggi si può ammirare lungo il percorso di visita al sito archeologico).
La volontà di dedicare un monumento funebre a un illustre capomastro dell’Opera di Santa Maria del Fiore era in continuità con la presenza in Duomo delle sepolture di Giotto e di Andrea Pisano (perduta). Infatti, tra il XIV e il XV secolo la Cattedrale fu assurta al ruolo di Pantheon delle grandi personalità fiorentine.