Sepolcro del vescovo Ranieri
- Autore
- Maestranze fiorentine
- Data
- 1113-1115 ca.
- Collocazione
- Battistero di San Giovanni
- Collocazione specifica
- Interno, parete nord-ovest
- Materia
- Marmo bianco, marmo verde
- Tecnica
- Modanatura, intarsio, incisione
- Dimensioni
- Altezza: 165 cm; Larghezza: 227 cm; Lunghezza: 117 cm;
- Schede di catalogo
- Sarcofago del vescovo Ranieri
Sarcofago parietale in marmo bianco con intarsi geometrici in serpentino verde, lavorato cono un elegante e severo disegno costruito sul rettangolo e privo di figure. Il sepolcro presenta una serie di modanature e listelli concentrici elegantemente lavorati in perfetta armonia con il rivestimento lapideo delle pareti del Battistero e fu probabilmente realizzato dalle stesse maestranze. La bicromia dell’opera trasmette un senso di essenzialità e di solenne grandiosità, valori caratteristici dell’arte romanica fiorentina. Al centro si trova la cartella con l’epigrafe in esametri leonini, incisa in lettere capitali, nella quale è riportato il nome del presule e la data della sua morte.
Ranieri è documentato a capo della chiesa fiorentina a partire dal 1072 e lo si ricorda per aver voluto e coordinato i lavori del sinodo diocesano che si tenne in Santa Reparata nel 1073. Fu vescovo di Firenze per più di quarant’anni e inaugurò la vocazione guelfa della città appoggiando Gregorio VII contro l'imperatore Enrico IV nel periodo della cosiddetta “lotta per le investiture” tra il pontefice e l’imperatore. La sepoltura all’interno del Battistero era stata concessa al vescovo in via eccezionale, forse per una particolare predilezione da parte del defunto vescovo per l’edificio allora in costruzione.