Maestro lucchese (attr.), Mosaico con fantasie naturali (primo registro)
- Autore
- Maestro lucchese (attr.)
- Data
- 1240 ca.
- Collocazione
- Battistero di San Giovanni
- Collocazione originaria
- Interno, volta, primo registro dall'alto
- Materia
- Tessere policrome di pasta vitrea, oro
- Tecnica
- Mosaico
Questa fascia è la più antica dei mosaici della volta e la tradizione vasariana la riferiva a due mosaicisti, il fiorentino Andrea Tafi e il greco Apollonio. Probabilmente è opera di un maestro lucchese del 1240 circa.
Questo registro si distingue in due parti: al centro è una cornice ottagonale, con una corona vegetale di volute verdi e fiori colorati. Intorno, c'è una seconda fascia che assomiglia a una tenda tirata tra le colonne della fascia inferiore. Nel perimetro ci sono elementi a conchiglia, negli angoli si vedono vasi, dai quali germogliano volute vegetali. Al di sopra di questi elementi sono dei medaglioni, con teste umane. Sotto le volute sono raffigurate fontane dalla forma complessa, alle quali si abbeverano coppie di animali: cervi, pavoni, arieti, aironi.
Questa porzione della decorazione è puramente simbolica e raffigura il Creato nella sua interezza di piante, uomini e animali, come fu voluto da Dio all'inizio dei tempi, secondo il racconto della Bibbia nel libro della Genesi. Si presenta come un insieme armonico di tutte le creature, nella purezza incontaminata precedente al peccato di Adamo ed Eva. Le fontane a cui si abbeverano gli animali sono antichi simboli di Dio, quale fonte di vita eterna per le creature; ma sono anche riferimenti al fonte e all'acqua del Battesimo, tramite cui l'uomo si lava del peccato.