Giuseppe Piamontini, San Giovanni Battista
- Autore
- Giuseppe Piamontini
- Data
- 1688
- Collocazione
- Battistero di San Giovanni
- Collocazione specifica
- Interno, lato sud-ovest
- Collocazione originaria
- Battistero di San Giovanni, altare di San Giovanni battista
- Materia
- Marmo, bronzo, oro
- Tecnica
- Scultura, fusione, doratura, cesellatura
- Dimensioni
- Altezza: 260 cm ca.; Larghezza: 110 cm ca.; Profondità: 80 cm ca.;
- Schede di catalogo
- Statua San Giovanni battista di Piamontini
Statua in marmo bianco e parti in bronzo raffigurante San Giovanni Battista, scolpita da Giuseppe Piamontini nel 1688 su commissione del Granduca Cosimo III de’ Medici come dono per il Battistero. La sua collocazione attuale alla parete sud-ovest non è quella originaria ed esso era l’elemento fondamentale di un sontuoso apparato posto al di sopra del fonte battesimale trecentesco. La scultura era collocata sopra ad un altare - dedicato al Battista - che comprendeva, in alto, un’edicola a forma di valva di conchiglia, posta sotto ad un baldacchino. Questi elementi, entrambi in marmo, furono rimossi nel 1912, e solo la scultura di Piamontini fu conservata nel Battistero.
San Giovanni Battista è il protettore di Firenze e titolare del tempio dove si amministra il sacramento del Battesimo, che a lui afferisce.
Fu il battista a battezzare con un battesimo di penitenza le folle nel Giordano in preparazione alla venuta del Messia, fu lui a riconoscerlo e a battezzarlo. L’episodio evangelico colto dalla statua è esplicitato dall’iscrizione nel cartiglio legato alla croce - “Ecce Agnus Dei” (“Ecco l’agnello di Dio”): è il momento quando san Giovanni riconosce e indica alle folle Gesù come il Cristo atteso. Altri elementi iconografici lo descrivono seguendo il racconto dei Vangeli, come un giovane robusto vestito di pelli di cammello tenute da una cintura di cuoio, con il volto emaciato per la lunga penitenza nel deserto (il terreno pietroso della base). La canna con cui si è fatto la croce rimanda a quel passo del Vangelo in cui Gesù dice alle folle che Giovanni non è “una canna sbattuta dal vento” (Mt 11, 7).