Maestranze toscane, Mosaico con Gerarchie angeliche (secondo registro)
- Autori
- Maestranze toscane - Bonaventura Berlinghieri - Maestro di Santa Maria Primerana - Maestro del San Francesco Bardi
- Data
- 1240-1260 ca.
- Collocazione
- Battistero di San Giovanni
- Collocazione specifica
- Interno, volta, secondo registro dall'alto
- Materia
- Tessere policrome di pasta vitrea, oro
- Tecnica
- Mosaico
La seconda fascia dei mosaici della volta è attribuita a diverse maestranze toscane, che la realizzarono tra il 1240 e il 1260 ca. In questo anello è rappresentato Dio padre tra le gerarchie angeliche, spartite da colonnine tortili, e individuate da iscrizioni. Dio padre ha il volto di Cristo, in conformità a quanto dice il Vangelo di Giovanni “Chi vede me, vede il Padre” e la sua figura è significativamente sovrapposta al mastodontico Cristo giudice. Ai suoi lati ci sono l'Alfa e l'Omega, la prima e l’ultima lettera dell’alfabeto greco, per dirlo inizio e fine di tutta la creazione, come si trova scritto nell’Apocalisse. Questo dettaglio esplicita la relazione con l’immagine del Cristo Giudice sottostante: questo è il Dio all'inizio dei tempi della creazione, cui fa da specchio la parusia del Cristo giudice sottostante della fine dei tempi; sono i due estremi della storia della salvezza umana. Dio padre tiene un libro aperto su cui si trova scritto "Creavi Deo Angelos", che lo dice cioè re e creatore degli angeli: è infatti affiancato dalle gerarchie angeliche. La fonte iconografica di queste famiglie di creature spirituali è biblica (in particolare le Lettere di di san Paolo), ma la dottrina sulle gerarchie in cui sono ordinate fu fissata dal Gerarchia celeste dello Pseudo Dionigi Aeropagita (V secolo). In ordine, ai lati di Dio riconosciamo con sei ali e un volto di bambino: i Serafini, rossi di fuoco, e i Cherubini, azzurri. Seguono poi: le Dominazioni, con scettri; le Potestà, con elmo, scudo e lancia; gli Arcangeli, con dei cartigli svolti; gli Angeli, con dei rotoli chiusi in pugno; i Principati, con aste e banderuole; le Virtù, con scettri in atto di esorcizzare dei giovani; e i Troni, recanti in mano la mandorla, ovvero il trono divino.